Cento anni di Panafricanismo

Nel 1919 a Parigi si tenne la prima Conferenza per chiedere la libertà per le colonie del Continente e per dare una voce globale agli africani di tutto il mondo

Festeggia cento anni il movimento globale africano. Nel febbraio 1919, a Parigi, si tenne la prima Conferenza che aveva come obiettivo quello di chiedere la libertà per le colonie dell’Africa e fornire una voce comune e globale per gli africani di tutto il mondo. Figura chiave della conferenza fu W.E.B Du Bois, scrittore, poeta, attivista statunitense naturalizzato ghanese. Fu infatti lui a progettare un piano ambizioso secondo il quale i neri dell’Africa, degli Stati Uniti e di altre regioni di tutto il mondo si riunivano nel centro di Parigi per presentare richieste ai negoziatori della pace riuniti nella capitale francese. Un alleato importante di Du Bois fu Blaise Diagne, nativo senegalese e il primo africano nero eletto alla Camera dei Deputati francese.

Il congresso di Parigi non realizzò i sogni di libertà panafricani ma segnò la strada che sarebbe poi stata percorsa negli anni successivi. Da quel momento, infatti, gli africani e le persone di discendenza africana iniziarono a pensare a come creare un movimento globale che li rappresentasse. Altri incontri si sono svolti poi a Londra, New York e Manchester.

Lo spirito panafricano negli anni ha subito moltissime battute d’arresto ma c’è chi pensa che sia oggi in una fase di rinascita. Alcuni progetti ambiziosi dell’Unione Africana vanno in questa direzione. Tra questi il passaporto comune e la creazione di una zona di movimento libero panafricano sono tra questi.

(red.)

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