Onu/Libia: “interferenze straniere senza precedenti”

L'allarme del Segretario generale delle Nazioni Unite

“Il conflitto in Libia è entrato in una nuova fase, con interferenze straniere che hanno raggiunto livelli senza precedenti, anche nella consegna di attrezzature sofisticate e nel numero di mercenari coinvolti nei combattimenti”. Lo dice al Consiglio di sicurezza dell’Onu il segretario generale delle Nazioni Unite: sostiene che da quando il Consiglio ha discusso l’ultima volta della Libia a maggio,  le unità militari del governo di accordo nazionale (GNA) riconosciuto dall’Onu – “con un significativo sostegno esterno” – hanno spinto verso Est nella loro offensiva contro il cosiddetto esercito nazionale libico di opposizione, comandato dal maresciallo Khalifa Haftar.

Benché la situazione in prima linea sia stata per lo più tranquilla dal 10 giugno, con forze del GNA a 25 chilometri dalla città costiera mediterranea di Sirte, le Nazioni Unite sono molto preoccupate da un allarmante accumulo militare attorno a quella città, nonché da “un alto livello di interferenze straniere dirette” in violazione dell’embargo sulle armi e degli impegni presi alla Conferenza internazionale di Berlino sulla Libia di sei mesi fa.  Com’è noto, Emirati, Egitto e Russia appoggiano Haftar mentre il GNA gode del sostegno armato di Ankara e di quello politico dell’Europa oltreché dell’Onu.

Guterres ha ricordato che quasi 30.000 persone sono state costrette a fuggire dalle loro case a causa dei continui combattimenti nei sobborghi meridionali di Tripoli, assediati dall’LNA da più di un anno  e a Tarhouna. Il totale degli sfollati interni in Libia ha ormai raggiunto le 400.000 unita’. Tra il 1 ° aprile e il 30 giugno, la Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) ha documentato almeno 356 vittime, tra cui 102 morti civili e 254 feriti, con un aumento del 172% rispetto al periodo gennaio-marzo e mentre Covid-19 ha visto un aumento di sette volte dei casi nel solo mese di giugno (totale di casi confermati: 1.046, con 32 morti). Il Segretario generale ha detto che le Nazioni Unite continueranno a lavorare con le parti per raggiungere un cessate il fuoco e riprendere un processo politico per porre fine alla crisi delle fazioni in guerra, ora al suo decimo anno, e al collasso economico.

In copertina: foto di Gles Clarke per Ocha. Boys walk through Benghazi Old Town in Libya.

(Red/Est)

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