La Turchia alle porte dell’Ue

Anna Maria Giordano - giornalista Rai, tra gli ideatori e conduttori della trasmissione Radio3 Mondo - parla del futuro del governo di Ankara. È un Paese strategico, sempre più importante. L'anteprima ai microfoni di Caravan. ASCOLTA

di Andrea Tomasi

La Turchia vista con gli occhi dell’Unione Europea: un Paese strategico per risorse, dimensioni e posizione geografica. È vero che, dopo la svolta repressiva data dal presidente Recep Tayyip Erdoğan, la candidatura turca all’entrata nell’Ue pare più lontana cha mai.

Ma in questa storia, fatta di compromessi e scelte di realpolitik, nulla è scontato ed Erdogan – che sta facendo il lavoro sporco per conto dell’Europa (bloccando e gestendo i tanti profughi siriani, che altrimenti si riverserebbero dall’alta parte del Mediterraneo) – viene “maneggiato con cura” dalle varie cancellerie.

E l’Italia – lo ricordiamo – è il terzo partner commerciale per il governo di Ankara. Delle carte in mano all’Ue e di quelle in mano ad Erdogan ha parlato Anna Maria Giordano, giornalista Rai, tra gli ideatori e conduttori della trasmissione Radio3 Mondo. Con Fazila Mat – giornalista e ricercatrice – e il professor Roberto Belloni del Centro europeo Jean Monnet – Università di Trento, martedì 16 maggio è stata ospite del CCI (Centro per la Cooperazione Internazionale) e dell’Osservatorio Balcani.

«Da parte europea – dice Giordano – forse non c’è stata la politica che doveva esserci». Come dire: se la Turchia versa in certe condizioni (pensiamo alla quasi inesistente libertà di stampa) forse qualcosa si doveva fare a livello di Ue, perché la Turchia non è solo il Paese oggi guidato da Erdogan. «A questo punto è difficile parlare di Turchia in Europa, se diamo per scontato che ci sono dei pilastri da rispettare, che sono quelli della democrazia, quindi il rispetto dei diritti, a partire dalla libertà di espressione».

La giornalista Rai nel suo ragionamento mette però dei paletti, dei «se» e dei «ma», perché – spiega – la Turchia non è un monolite e le condizioni di salute interna e nello scenario internazionale sono molto più complesse di quanto si possa cogliere seguendo le normali cronache.

«È vero che non si può negare che siamo di fronte ad un Paese che, almeno sulla carta, non sembra in grado di rispettare gli standard europei. Ma è altresì vero che si tratta di un Paese in cui non si può negare che esista una democrazia».

Di Turchia si parlerà nei prossimi giorni a Cesena. Dal 25 al 27 maggio si terrà la prima edizione della festa di Radio3.

Qui sotto vi offriamo un’anteprima dell’intervista che Anna Maria Giordano ha rilasciato ai microfoni di Caravan. Nei prossimi giorni pubblicheremo la versione integrale. ASCOLTA

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