Migrazione e accoglienza in numeri

di Alice Pistolesi

Migrazione e sistema accoglienza. In alcuni, anzi molti contesti i numeri possono essere fondamentali per analizzare un fenomeno.

La “Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate” ha recentemente pubblicato un dossier curato degli Ispettori della Guardia di Finanza addetti all’Archivio della Commissione che ci viene incontro nell’intento dei fare chiarezza.

I dati riportati sono quindi ad oggi la fotografia più attuale e aggiornata del fenomeno fornita direttamente dalla Camera dei Deputati.

Partiamo dagli arrivi. Dal 1 gennaio al 22 marzo 2017 sono arrivate sulle nostre coste 20674 persone.

E sono in aumento. Comparando i dati riferiti allo stesso periodo si è avuto un incremento del 42,66 % rispetto al 2016 e del 105,20 % rispetto al 2015.

I porti maggiormente interessati dagli sbarchi sono nell’ordine Augusta, Catania, Pozzallo, Trapani e solo al quinto posto si piazza Lampedusa.

Secondo i dati forniti dall’associazione Ismu (Indagini e studi sulla multietnicità) e riportati su Il Manifesto, nel  2017 sono in aumento gli ingressi via mare in Europa (più di 32 mila esseri umani).

E le tragedie non si fermano: dall’inizio dell’anno almeno 663 migranti sono annegati nel Mediterraneo. La rotta più pericolosa continua ad essere quella che collega la Libia all’Italia con 602 vittime accertate.

I numeri degli arrivi sono in ribasso sulle altre tratte:  in Grecia, dopo l’accordo Ue-Turchia, si parla di 4mila persone, mentre in Spagna sarebbero state ancora meno: 1.500 arrivi via mare.

Ma da dove arrivano le persone che raggiungono l’Italia? Nei primi mesi del 2017   le  nazionalità più presenti sono state nell’ordine: Nigeria, Gambia, Senegal, Costa d’Avorio, Mali, Guinea, Marocco, Somalia, Sudan, Camerun, Ghana.

Praticamente si tratta di una migrazione africana, principalmente di quella Occidentale, che per molti può essere classificata di ‘tipo economico’. Questo tipo di definizione è plausibile se si intende per ‘guerra’, ‘conflitto’, solo la situazione siriana o poco altro (dalla Siria gli arrivi sono un numero esiguo, solo 6 nel 2017) e si tralasciano le altre cause che spingono a migrare. Oppure se si considerano le altre cause meno meritevoli.

Il dossier riporta poi i dati dei ‘respingimenti passivi’ ovvero coloro che sono stati riconsegnati dalla Francia all’Italia in seguito al ripristino dei controlli di frontiera da parte della Francia. Dal 1  gennaio 2017 sono stati 4.559 di cui 2.125 stranieri con titolo di soggiorno valido in Italia.

Nella tabella il trend numerico sull’accoglienza in Italia:

Le Regioni che ospitano il maggior numero di richiedenti sono Lombardia, Campania, Lazio, Piemonte, Veneto, Sicilia, Toscana ed Emilia Romagna. I richiedenti sono in queste regioni suddivisi in strutture temporanee, hot spot, centri di prima accoglienza e in percentuale minore nel sistema Sprar.

Nei primi mesi del 2017 le richieste di asilo in Italia sono state 32.872, ovvero la quasi totalità degli arrivi. Nello stesso periodo del marzo 2016 le richieste erano 20.254.

Nel periodo di riferimento si confermano poi i dati altamente proibitivi sulla percentuale di richieste di asilo accolte.

Secondo l’Ismu nel 2016 le domande di asilo in Europa sono state 1 milione 204.300. La Germania si conferma il paese che più accoglie in Europa. Qui si è verificato un aumento del 63% rispetto al 2015.

Il dossier della commissione parlamentare italiana fornisce dati anche sui ricollocamenti, di cui si è molto discusso nell’Unione Europea per consentire la suddivisione degli arrivi dagli Stati di maggiore afflusso alle altre Nazioni europee.

Nel 2017 i ricollocati sono stati 3856 con capofila la Finlandia, a seguire la Svezia e la Germania.

Il ricollocamento dei richiedenti asilo in altri paesi europei comunque prosegue a rilento. Secondo l’Ismu sono stati ricollocati 16.025 migranti (4.746 dall’Italia su un totale di 34.953 previsti) e 11.279 dalla Grecia (su 63.302 previsti entro il prossimo mese di settembre).

Ad oggi gli ‘stranieri in posizione irregolare’ rintracciati in Italia sono 8.949 di cui 4.317 quelli effettivamente allontanati e 2.825 respinti alla frontiera.

In questo contesto si sottolineano poi le richieste dell’Italia di riammissione in paesi terzi. Quelle attive, ovvero richieste dagli stessi migranti sono state 347 e 4.194 quelle passive accolte.

Su questi dati e sulla ‘fotografia’ su migrazione e accoglienza che questi numeri forniscono andrà ad incidere il decreto Minniti, divenuto legge il 10 aprile a ‘colpi di fiducia’.

 

 

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