Nel Sahel e’ emergenza umanitaria

La situazione dei diritti umani nella regione del Sahel resta “critica”. In particolare in Mali e nel Sahara Occidentale. Lo sottolinea una informativa presentata in Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo dal relatore e deputato britannico Charles Tannock. Il Rapporto si sofferma sulle gravi violazioni dei diritti umani nel Mali settentrionale, perpetrate dai gruppi armati, e che comprendono “lo stupro di massa, le mutilazioni, i trattamenti crudeli e la tortura, la violenza etnica, le esecuzioni sommarie e gli arresti illegali”.
Nel Paese, dove il prossimo 28 luglio si terranno le elezioni presidenziali,  gli sfollati interni sono arrivati a 300.000, mentre l’Alto Commissariato per i Rifugiati stima in oltre 175.000 i rifugiati nei Paesi vicini, accolti in Burkina Faso, Niger e Mauritania ed esposti, secondo l’informativa dell’Ue, “ad una estrema insicurezza e a livelli allarmanti di mortalita’ infantile”. In Mali, sottolinea il Rapporto “le donne hanno sostenuto il peso maggiore della violenza contro i civili” e il rapimento e lo stupro sono stati utilizzati sistematicamente come “armi di guerra”.
Gravi le violazioni dei diritti umani anche nel Sahara Occidentale. Nella informativa l’Unione Europea manifesta “profonda preoccupazione” e citando la recente relazione del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, denuncia “che i funzionari marocchini hanno arrestato alcuni individui per motivi politici, hanno torturato e stuprato i detenuti sahrawi, hanno rapito e abbandonato i dimostranti nel deserto per intimidirli e hanno deliberatamente e frequentemente preso di mira gli attivisti per l’indipendenza, anche nelle loro case”. Un passaggio dell’informativa dell’Ue si sofferma sul dramma delle mine antiuomo che  “nel Sahara Occidentale hanno tragicamente ucciso almeno 2.500 persone dal 1975, continuando a minacciare molte migliaia di nomadi sahrawi” e che tuttora rappresentano “uno dei principali ostacoli alla risoluzione della controversia nel Sahara occidentale e della situazione dei rifugiati”.

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