Dossier/ Guerra e disabilità

In situazione di guerra e conflitto le persone con disabilità si trovano ad essere tra le più vulnerabili. Inoltre, la guerra e il conflitto, provocano a loro volta un grande numero di nuovi disabili.

In questo dossier analizzeremo, attraverso i rapporti di Amnesty International e Humanity & Inclusion, i casi di Yemen e Siria, e, sul piano normativo, la prima risoluzione Onu per tutelare le persone con disabilità in situazioni di guerra.

Il caso Yemen

Secondo il report di Amnesty International (vedi Focus 1) le disabilità più comunemente segnalate in Yemen sono legate alla mobilità, seguite da disabilità visive, uditive, cognitive e comunicative. La panoramica sui bisogni umanitari fornita dalle Nazioni Unite per lo Yemen non include dati qualitativi sulle persone con disabilità, ma si limita a considerarli come un gruppo vulnerabile particolarmente a rischio.

In Yemen esistono ancora il Fondo di previdenza sociale e il Fondo per l’assistenza e la riabilitazione per disabili, ma con il conflitto armato tutto si è bloccato. Secondo Amnesty prima della guerra, esistevano più di 300 organizzazioni che fornivano servizi per le persone con disabilità, mentre ora sono solo 26.

Organizzazioni di persone con disabilità e funzionari governativi del Ministero degli affari sociali e del lavoro hanno confermato che il Fondo per l’assistenza e la riabilitazione per disabili ha interrotto l’erogazione di assegni a persone con disabilità in aree controllate dal governo, sia a sostegno di mezzi di sussistenza,che per istruzione o salute, tra il 2015 e il 2017. Li ha ripresi nel 2017, ma in modo irregolare a causa della mancanza di finanziamenti e interruzioni burocratiche. Il fondo dovrebbe ricevere fino al 50% delle sue entrate dai dazi doganali pagati da imprese private e imprese pubbliche, che sono però state colpite dal conflitto.

Il caso Siria

Secondo uno studio di Humanity & Inclusion (vedi Chi fa cosa) e iMMAP oltre il 60% delle famiglie di rifugiati siriani comprende una persona con disabilità e un quinto dei rifugiati in Libano e Giordania ha una disabilità. E ancora: almeno 1,3 milioni di persone bisognose all’interno della Siria vivono con disabilità. Secondo una valutazione di Humanity & Inclusion nella parte occidentale di Aleppo, Idlib e Raqqa, il 30% degli adulti nella Siria settentrionale ha disabilità, il doppio della media globale che si attesta al 15%.

Uno studio delle Ong delle Nazioni Unite del dicembre 2018 sull’accesso alle cure sanitarie nella Siria settentrionale ha rilevato che la prevalenza delle lesioni legate alla guerra variava da un 56% degli intervistati con disabilità a Idlib all’11% di Raqqa. Tra questi intervistati, oltre il 95% ha riferito che il loro infortunio aveva contribuito alla loro disabilità.

In Giordania, l’ 80% dei siriani feriti da armi esplosive ha espresso segni di forte sofferenza psicologica. Il 66% di loro non era in grado di svolgere attività quotidiane essenziali a causa dei propri sentimenti di paura, rabbia, affaticamento, disinteresse e disperazione. Il 65% di loro era così sconvolto che ha cercato di evitare luoghi, persone, conversazioni o qualsiasi attività che ricordasse loro l’evento traumatico.

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