Piccoli schiavi invisibili

di Andrea Tomasi

1.200.000. Il numero è crudo. È il numero dei bambini che diventano vittime di tratta al fine dello sfruttamento sessuale o lavorativo. Globalist spiega che siamo di fronte ad una realtà che tocca un bambino o adolescente su cinque. È un mondo sommerso dove i carnefici vengono difficilmente identificati. Lo denuncia l’ultimo rapporto di «Save the children» dal titolo «Piccoli schiavi invisibili». I dati ufficiali parlano di 15.846 vittime accertate in Europa, di cui il 15 per cento è composto da minori. Ma il numero sarebbe più alto. «In Italia, sono 1.125 le persone inserite in programmi di protezione e il 7 per cento ha meno di 18 anni». In Italia, tra gennaio e giugno 2016, sono arrivate via mare 70.222 persone in fuga da guerre, fame e violenze. «Di queste 11.608 sono minori, il 90 per cento dei quali (10.524) non accompagnati, un numero più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (4.410 da gennaio a giugno 2015)». Si tratta di bambini e giovanissimi che diventano potenziale preda di sfruttamento. «Save the Children» ha individuato gruppi di minori egiziani, bengalesi e albanesi: persone inserite nei circuiti dello sfruttamento lavorativo e nei mercati del lavoro in nero e in molti casi anche «costretti a fornire prestazioni sessuali, spacciare droga o commettere altre attività illegali». Tra i minori in transito si fanno notare eritrei e somali: spesso, una volta arrivati sulle nostre cose, si allontanano dai centri di accoglienza e si rendono invisibili. Il loro è raggiungere il Nord Europa, ma il rischio è entrino nel tritacarne dello sfruttamento organizzato. «Nel nostro Paese – ricorda Globalist – la tratta di persone costituisce la terza fonte di reddito per le organizzazioni criminali, dopo il traffico di armi e di droga». Raffaela Milano, direttore dei programmi Italia-Europa di «Save the Children» ha testimoniato: «Sono tantissimi i minori che raccontano ai nostri operatori di essere vittime di drammatiche forme di sfruttamento, nella maggior parte dei casi assimilabili alla schiavitù, e che anche qui in Italia troppo spesso si affidano a persone senza scrupoli. È importante che questi ragazzi trovino punti di riferimento affidabili per decidere del loro futuro: per questo motivo, oltre alle nostre attività di protezione dei minori migranti in frontiera Sud, a Roma, Milano e Torino, abbiamo attivato un nuovo servizio di helpline dedicato ai minori migranti, un numero gratuito che risponde in sei lingue, fornendo orientamento legale e psicologico, e che vuole essere un punto di riferimento per tutti i minori che possono trovarsi in situazioni di rischio e per tutti coloro che vogliono aiutarli». Già lo scorso anno L’Espresso aveva raccontato del lavoro di «Save the children» e dei dati dello sfruttamento, che in molti casi comincia già nel paese d’origine: «Si tratta, perlopiù, di giovani provenienti da famiglie povere che spesso, coscienziosamente, “vendono” le proprie figlie, abbagliate da un facile guadagno. Inizia allora il viaggio, caratterizzato, anche questo, da abusi e violenze. Prima nel deserto, poi in Libia dove, spesso, le ragazze vengono chiuse in “guest house” e qui obbligate ad avere rapporti sessuali, nella maggior parte dei casi non protetti. Ed eccole, infine, in Italia: ragazze di 15-17 anni che, però, si dichiarano spesso maggiorenni dopo essere state indottrinate dai loro padroni. Napoli, Bari, Verona, Bologna, Roma e Torino sono le principali destinazioni (…) Difficile per loro ribellarsi. Anche perché già prima della partenza viene effettuato un vero e proprio rituale vodoo, dalla forte valenza simbolica, tramite il quale si creano le premesse per un controllo totale sulla ragazza. “Il rituale vodoo sancisce l’accordo iniziale tra la famiglia della minore e gli organizzatori del viaggio e ha la funzione di ufficializzare davanti a figure religiose locali il patto di restituzione del denaro prestato per poter intraprendere il viaggio”. Ma, arrivati in Italia, il rituale viene riutilizzato strategicamente, affinché le ragazze si sentano obbligate a restituire alla “maman” tutti i soldi guadagnati».

 

http://www.globalist.it/news/articolo/203954/sfruttati-nel-sesso-e-nel-lavoro-nel-mondo-1-milione-e-200-mila-bambini-schiavi.html

http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/08/21/news/sfruttamento-minori-italia-vergogna-d-europa-ecco-le-storie-dei-piccoli-schiavi-invisibili-1.225918

http://adozioneadistanza.savethechildren.it/?gclid=CjwKEAjwiYG9BRCkgK-G45S323oSJABnykKAEk8BnW6bUsJU0qu5bgwgAb7saxaZvLhdqJlqEFru1hoChLbw_wcB#.V6Cjr4MqpaQ

foto tratta da www.i-eidisi.com

 

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