Quel giorno la pace è finita per sempre

di Raffaele Crocco

Il pensiero vero è che in quel momento lì, è finita la pace. Non che prima ci fosse davvero, la pace dico. Non è che prima gli uomini e le donne vivessero in un mondo tranquillo, giusto, capace di risolvere i conflitti senza spararsi addosso. No, questo non  sarebbe giusto. E’ che dopo, da quel 28 luglio del 1914 in poi, la pace non è più stata come prima, perché la guerra è si diventata mondiale, ma è soprattutto rimasta per sempre mondiale.

Da quelle trincee di Francia, Italia e Galizia non siamo più usciti. La pace assassina di Versailles nel 1918 ha creato i presupposti per le guerre che hanno portato alle dittature europee e al secondo conflitto mondiale. Ma lo sapete che nel 1939, quando Hitler invase la Polonia, nel mondo erano rimaste solo 13, dico 13 democrazie? Una miseria.

Dalla Seconda Guerra siamo usciti con lo scontro fra Ovest libero e Est comunista, condito dal braccio di ferro fra Nord del mondo imperialista e Sud che subisce le ruberie. Da quella fase, nel 1989, siamo venuti fuori con la guerra aperta fra Occidente e Islam. Lì dentro, dentro questo, ci siamo ancora.

Una lunga catena, che non ha interruzioni. Ogni anello e figlio e conseguenza dell’anello precedente e il primo, l’inizio, è in quel 28 luglio 1914, quando l’Austria imperiale mosse contro la Serbia convinta di farla finita in fretta e invece si tirò dietro il mondo.

Cambiò tutto e nessuno lo immaginava. Per la prima volta vennero armati i popoli. Per la prima volta vennero bombardate le città dall’alto, dagli aerei, per il puro scopo di terrorizzare. Per la prima volta le donne fecero la guerra affiancando gli uomini. Per la prima volta le democrazie cercarono il consenso popolare per continuare la strage. Per la prima volta i civili iniziarono a morire in massa, come i combattenti.

Tutte prime volte che hanno segnato la maniera di combattere, hanno modificato il modo di affrontare la guerra. Prime volte che hanno reso la guerra permanente, senza fine, senza un vero inizio. L’hanno fatta diventare uno stato permanente dell’anima e del Pianeta. Da quel 28 luglio 1914 la guerra è diventata permanente e mondiale: ovunque si combatta, in qualche modo ci tocca, ci coinvolge, ci riguarda. Per questo quel giorno, cent’anni fa, è finita la pace.

Tags:

Ads

You May Also Like

Ricatto e riscatto africano

di Ilario Pedrini Lo sviluppo e l’uscita dalla povertà dipendono dagli africani. A dirlo ...

Per Assange un altro rinvio. Ma resta in carcere

L'Alta Corte di Londra concede l'appello per  portare in un'altra udienza il suo ricorso contro l'estradizione negli Stati Uniti

Alle 11 e 30 di oggi, Julian Assange, Il fondatore di WikiLeaks ha ottenuto ...

Balcani, attenti all’iper nazionalista

Profilo di Aleksandar Vucic, presidente della Serbia, considerato da molti una vera e propria minaccia per la stabilità dei Balcani occidentali

di Raffaele Crocco Fermate quell’uomo. Il grido d’allarme è questo. E l’uomo in questione ...