Torna la tensione nel Golfo

Due esplosioni su due petroliere nei pressi dello Stretto di Hormuz  a un mese dagli incidenti contro altri quattro vascelli spingono in alto i prezzi del greggio

Due esplosioni su due petroliere immediatamente evacuate nel Golfo di Oman stanno creando l’ennesima escalation di tensione nell’area e spingendo in alto i prezzi del greggio. Lo riferiscono le principali agenzie internazionali. I membri dell’equipaggio della nave Fronte Altair e la Kokuka Courageous hanno abbandonato i propri vascelli dopo aver inviato chiamate di soccorso subito dopo le esplosioni. L’agenzia di stampa della Repubblica Islamica dell’Iran (Irna) ha riferito che le squadre di ricerca e soccorso iraniane hanno raccolto 44 marinai – 21 dalla Kokuka Courageous e 23 dalla Front Altair – in seguito agli incidenti e li hanno portati nel vicino porto di Jask. La Quinta Flotta, con sede nel Bahrain della Marina Militare degli Stati Uniti, ha fatto sapere – riferisce Al Jazeera – di aver assistito le petroliere dopo aver ricevuto due chiamate di soccorso. Non è chiara l’origine delle esplosioni.

Una dichiarazione della società di gestione di Kokuka Courageous, BSM Ship Management (Singapore), ha spiegato che la sua nave si trova a circa 70 miglia nautiche (quasi 130 km) dalla Fujairah nell’Emirato degli Emirati Arabi Uniti (EAU) e a circa 14 miglia marine (26 km) dalla costa dell’Iran. Il carico di metanolo sarebbe per ora intatto. La zona è quella dello stretto di Hormuz. La Front Altair invece, noleggiata dalla raffineria di petrolio statale di Taiwan CBC Corp, trasporta 75.000 tonnellate di nafta. Secondo la compagnia norvegese Frontline, proprietaria del Front Altair, la nave, che si sospetta possa essere stata colpita da un siluro intorno a mezzogiorno, è stata in parte avvolta dalle fiamme.

Un funzionario iraniano ha detto alla Bbc che “L’Iran non ha alcun collegamento con l’incidente” e che “qualcuno sta cercando di destabilizzare le relazioni tra l’Iran e la comunità internazionale”. Il nuovo stato di tensione arriva arriva infatti a un mese da un altro incidente in cui quattro petroliere erano state attaccate nell’area, episodio che ha scatenato da parte di sauditi e emirati del Golfo il sospetto, per ora non suffragato da prove, di un coinvolgimento dell’Iran. I prezzi del petrolio sono intanto saliti del 4,5% dopo l’incidente di oggi riferisce Bloomberg. (Red/E.G.)

Domani l’approfondimento di atlanteguerre

in copertina un fotogramma di un filmato della rete televisiva Cnbc

Tags:

Ads

You May Also Like

«Fate tacere le donne»

di Tommaso Andreatta Nello Yemen un’attivista – impegnata in una campagna per l’emancipazione femminile ...

Milano 20 gennaio 2012

Presso la Biblioteca Valvassori Peroni, Via Valvassori Peroni, 56 (zona Lambrate-Citta’ studi) a Milano alle ore 18. Intervengono gli ...

L’India e il tramonto dei diritti

La condanna alcune settimane fa del leader del Congresso Rahul Gandhi a due anni di carcere per aver diffamato Narendra Modi è stato soltanto l’ultimo passo di un processo involutivo che ormai da diversi anni contraddistingue la “Democrazia più grande del Mondo”.

di Lorenzo Lamperti La più grande democrazia del mondo. L’India è conosciuta così. Un’etichetta ...