Corea, cosa c’è nel mirino di Kim

di Ilario Pedrini

Quali sono gli obiettivi della Corea del Nord. Non parliamo degli obiettivi politici, ma degli obiettivi militari.

Se il regime di Pyongyang decidesse di fare un attacco nucleare preventivo avrebbe 16 bersagli. La stima viene da uno studio del think-tank European Council on Foreigni Relations (Ecfr) basato su materiale e fonti nordcoreane.

In cima alla lista ci sarebbero le maggiori città statunitensi, Manhattan, la Casa Bianca, il Pentagono, le basi americane nel Pacifico e le portaerei a capacità nucleare, i maggiori centri del Giappone e, naturalmente, dell’odiata Corea del Sud.

Nello studio però si mettono le mani avanti e si specifica che l’approccio di Pyongyang al nucleare sarebbe parte di una strategia “difensiva” e non “offensiva”.

E dall’altra parte della barricata gli Stati Uniti hanno deciso di reinserire la Nord Corea nella lista dei Paesi «sponsor del terrorismo». Ed è la prima volta dopo undici anni.

A questo si aggiunge un episodio che potrebbe essere inserito nella macro-categoria degli incidenti diplomatici.

Il racconto è affidato a Gaia Cesare del Giornale: «Un soldato nord-coreano diserta, forza un posto di blocco e tenta la fuga su una jeep attraversando il varco di Panmunjom. Viene immediatamente inseguito dalle guardie del regime, che sparano almeno 40 colpi e lo colpiscono, ferendolo, con cinque (…)

Il militare viene salvato dai soldati della Corea del Sud. Ed è questa la novità destinata a pesare più di tutte sui tesissimi rapporti tra la Corea del Nord e quella del Sud e tra Pyongyang e gli Stati Uniti. Per la prima volta da 64 anni, il video di sette minuti diffuso dall’Onu mostra come l’intervento armato dei militari del regime di Kim Jong-un abbia violato l’armistizio tra le due Coree.

Il militare in fuga dal Nord (il video risale al 13 novembre), quando viene colpito ha infatti già superato la linea di confine (…) Quanto basta per rendere ancora più incandescente il clima con gli Stati Uniti e con il Sud».

Negli ultimi 11 anni la Corea del Nord ha effettuato con successo 6 test nucleari. «Tecnicamente – si legge sul sito di Euronews – è in possesso della bomba atomica, anche se non c’è certezza sulla reale capacità del governo» guidato dal presidente Kim Jong-un di montare l’ordigno su «missili a lunga gittata. Il Hwasong-14, missile balistico in possesso del regime, può in teoria viaggiare per oltre 10mila chilometri».

Ora la questione è solo tecnica, perché se la Corea del Nord riesce a produrre ordigni abbastanza piccoli da entrare in un missile, il “gioco” è fatto. Esperti indipendenti ritengono che il Paese abbia uranio sufficiente per produrre almeno sei nuove bombe nucleari all’anno.

Il dittatore coreano e l’inquilino della Casa Bianca hanno passato gli ultimi mesi a minacciarsi l’uno con l’altro. L’espressione “guerra nucleare” è stata utilizzata più volte. Abbiamo parlato degli strumenti di Pyongyang ma cosa possono fare gli Usa?

«Prima di avviare l’azione militare – scrive sempre Euronews – il presidente si riunisce con i consiglieri per vagliare tutte le opzioni nella cosiddetta Situation Room. Se dovesse essere in viaggio, è dotato di una linea sicura.

La discussione può durare anche solo un minuto (ipotesi: dei missili ostili stanno viaggiando verso il territorio USA). Il Pentagono deve obbedire agli ordini del Presidente, un fatto assodato almeno dai tempi di Truman. Inoltre, la decisione è irrevocabile».

 

http://www.ilgiornale.it/news/politica/corea-diserzione-scatena-lira-onu-cos-pyongyang-viola-1466310.html

 

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2017/11/23/corea-nord-16-obiettivi-nel-mirino_bd32d046-dc1a-4f09-8636-56124a63dac1.html

 

http://it.euronews.com/2017/11/15/chi-puo-premere-il-bottone-e-ordinare-un-attacco-nucleare-nel-mondo-

 

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