Chi è Gustavo Petro, che potrebbe portare a sinistra la Colombia

Ex guerrigliero e giàsindaco della capitale, in testa nei sondaggi. Ma la sua vita è in pericolo

di Maurizio Sacchi

In questi giorni, la magistratura colombiana è chiamata a decidere su due questioni che potrebbero essere decisive nelle votazioni per la presidenza della Repubblica del maggio 2022. Già una parte si attende il semaforo verde per l’estensione di un anno dei lavori della “Comision de la Verdad”, l’organo che fa luce sui fatti legati al pluridecennale conflitto che ha visto affrontarsi guerriglia da una parte e Forze armate e paramilitari dall’altra. Poiché la Commissione, a causa del Covid-19, ha potuto lavorare solo la metà dei giorni previsti, si spera che la proroga permetta all’organo d’inchiesta di proseguire il suo lavoro, che ha già fatto emergere eccidi e fosse comuni, in gran parte responsabilità dei governi e dei suoi fiancheggiatori illegali.

Inoltre, la magistratura deve decidere se accogliere la richiesta del leader dell’opposizione, Gustavo Petro, di veder riconosciuto lo status legale al suo movimento Colombia Humana, il che permetterebbe alla compagine di sinistra di accedere ai finanziamenti pubblici in vista delle elezioni del prossimo anno. Un fatto che potrebbe dare l’impulso decisivo all’affermazione di un uomo che, nelle parole  del New York Times “potrebbe diventare il leader più a sinistra nella storia del Paese, in un momento in cui la sinistra sta (collezionando) vittorie in tutto il Sud America”.

Ed è forse per scongiurare questa affermazione che lo stesso quotidiano della Grande Mela concede una lunga intervista a Ivan Duque, attuale Presidente sotto accusa per la violenta repressione delle proteste di quest’anno. “I tre pilastri del nostro piano generale di Governo, che erano la legalità, l’imprenditorialità e l’uguaglianza, hanno prodotto risultati. Ovviamente, sono stati colpiti dalla pandemia. Ma penso – dice Duque –  che abbiamo dimostrato il nostro spirito resiliente”. In ogni caso, Duque non può ricandidarsi, avendo raggiunto i limiti di mandato, e il l suo partito non ha ancora scelto il suo erede. Secondo i sondaggi, il suo Governo lamenta la più bassa approvazione popolare nel periodo della sua presidenza. L’economia della Colombia, il commercio e gli investimenti dall’estero sono stati colpiti duramente dal Coronavirus, che ha esacerbato le tensioni sociali di lunga data sulla forte disuguaglianza di ricchezza e sulla condotta della polizia.

Ivan Duque è un tecnocrate, e aveva basato la sua campagna sull’incremento della crescita economica e sulla ridiscussione dei termini dell’accordo di pace con le FARC, ma entrambi i progetti sembrano ora falliti. Già prima della pandemia l’ineguaglianza crescente aveva scatenato le proteste  popolari contro i suoi progetti di ridimensionamento delle pensioni e di una riforma del sistema fiscale che avrebbe colpito un ceto medio già impoverito. Per quanto riguarda gli accordi di pace, le gravi responsabilità dello Stato, e direttamente dei padri politici di Duque, Alvaro Uribe e Juan Manuel Santos, nei crimini dei paramilitari rendono arduo dipingere la guerriglia come sola responsabile delle violenze di mezzo secolo, e lo stato colombiano come faro di legalità.

Chi è Gustavo Petro

Tutto questo è vento nelle vele di Gustavo Petro. Chi è dunque l’uomo che che potrebbe essere il primo vero presidente di sinistra della Colombia? Ex guerrigliero del famoso M-19, gruppo che durante gli anni ’70 e ’80 mise a segno alcune delle azioni più spettacolari nella storia del Paese – come il trafugamento della sciabola di Simon Bolivar, e il sequestro, tragicamente finito, dell’intera Corte costituzionale – Petro fu uno degli artefici degli accordi di pace di allora, e insieme a Navarro Wolff divenne parlamentare partito politico chiamato Alleanza Democratica M-19 che vinse un numero significativo di seggi alla Camera dei Rappresentanti della Colombia nel 1991.  Nel  2002 Petro fu eletto alla Camera in rappresentanza di Bogotà9. Durante questo periodo fu nominato “Miglior deputato”, sia dai suoi stessi colleghi del Congresso che dalla stampa.

Nel 2005 creò con altre personalità della sinistra colombiana il Polo Democratico Alternativo. Rieletto senatorenel 2006, ha portato alla luce lo scandalo detto Parapolitica, rivelando le collusioni di  membri e seguaci del governo con gruppi paramilitari , con  lo scopo di ”bonificare” la Colombia. In quest’ambito Petro  denunciò la faccendiera  Enilse López dal maggio 2009 incarcerata per legami con il gruppo paramilitare  Autodifesa unita di  Colombia (AUC). Petro ha affermato che le Auc hanno contribuito finanziariamente alla campagna presidenziale di Álvaro Uribe nel 2002. Uribe ha smentito queste dichiarazioni di Petro ma, durante la sua campagna presidenziale di rielezione nel 2006, ha dovuto ammettere  di aver ricevuto sostegno finanziario da Enilse López. Petro ha anche rivelato che il fratello di Uribe, Santiago Uribe, è stato un  membro del gruppo paramilitare Dodici Apostoli a metà degli anni ’90 Uribe ha risposto accusando Petro di essere un “terrorista in abiti civili”

Sindaco di Bogotà

Dal 2011 al 2015, Gustavo Petro è stato Sindaco della capitale Bogotà.Durante il suo mandato furono introdotte misure come il divieto di portare armi da fuoco, che portarono alla riduzione del tasso di omicidi, raggiungendo la cifra più bassa nei precedenti due decenni. Furono effettuati diversi interventi della polizia nel quartiere detto El Bronx della città, dove furono effettuati sequestri di droga e armi. Durante l’amministrazione Petro fu creato anche il Segretariato delle Donne, e fu inaugurato il Centro di Cittadinanza LGBTI, dove furono creati anche 49 centri per il controllo delle nascite e l’assistenza all’aborto nei casi consentiti dalla legge.

E’ di Petro anche la conservazione delle zone umide di Bogotà e la pianificazione della conservazione dell’acqua come risposta al riscaldamento globale. Nell’area della salute pubblica, sono stati creati i Centri di assistenza mobile per i tossicodipendenti (Camad) con l’obiettivo di ridurre la dipendenza degli indigenti nelle strade dagli spacciatori, fornendo assistenza psicologica e medica. Petro ha anche messo in atto un Sistema integrato di trasporto pubblico (SITP), inaugurato a metà 2012.  Ha  poi appaltato gli studi per la metropolitana a una società colombiano-spagnola che sono stati consegnati con successo alla fine del 2014. Ma  per iniziare la costruzione era necessaria l’approvazione del Governo federale, e l’amministrazione Santos l’ha rifiutata.

Elezioni presidenziali del  2018

Petro ha conteso a Ivan Duque la presidenza giungendo al secondo turno, dove il suo rivale vinse con più di 10 milioni di voti, ma raccogliendone a sua volta più di 8 milioni. La sua piattaforma prevedeva  il sostegno per l’assistenza sanitaria universale, le banche pubbliche, il rifiuto delle proposte di espansione del fracking e delle miniere in favore di investimenti in energia pulita, e la riforma agraria. Durante  la campagna, Gustavo Petro ricevette minacce di morte dal gruppo paramilitare Águilas negras. E infine un dato che nella Storia della Colombia, da Jorge Eliècer Gaitán nel 1948,  a Jaime Pardo Leal nel 1988,  a Luis Carlos Galàn nel 1990,  l’elenco dei candidati Presidente di sinistra assassinati prima di essere eletti è lungo:  la prima cosa che occorre perché questo cambiamento possa avvenire è che Gustavo Petro arrivi in vita al maggio dell’anno prossimo. 

 

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