Il miraggio dell’esercito europeo

La difesa comune resta per l'Europa solo una prospettiva lontana. Sostituita per ora solo dalla  parola "coordinamento"

di Maddalena D’Aquilio

Il 21 marzo, Il Consiglio dell’Ue ha approvato la Strategic compass (bussola strategica). Si tratta di un piano d’azione con cui l’Unione europea intende rafforzare la sua politica di difesa e sicurezza comune entro il 2030. Il documento ha poi ricevuto l’avallo dai leader del Consiglio europeo.  La bussola offre una visione strategica condivisa sul ruolo che l’Unione dovrà ricoprire negli anni a venire, come attore geopolitico che provvede alla sicurezza per i propri cittadini e il mantenimento della pace a livello internazionale.  Il documento propone un calendario di attuazione, identificando gli obiettivi strategici che l’Unione intende raggiungere in quattro ambiti di lavoro: azione, sicurezza, investimenti e partenariato.

«Abbiamo iniziato a lavorare alla bussola quando già sentivamo che in un mondo di politiche di potere, l’Ue aveva bisogno di parlare la lingua del potere e di migliorare la sua capacità collettiva di agire.» Commenta nel suo blog Josep Borrell, l’alto rappresentante per la politica estera Ue. Al documento si lavorava da due anni, ma «la guerra contro l’Ucraina rafforza ancora di più questa necessità di un cambiamento radicale nella sicurezza e nella difesa dell’Ue.» La prospettiva è quella di coordinare progressivamente forze e investimenti degli Stati membri. Il primo passo è la costituzione di una capacità di dispiegamento rapido (EU RDC) composto da 5000 soldati, addestrati ed equipaggiati per intervenire in diverse fasi di un’operazione e in diversi scenari. Comprenderà componenti terrestri, aeree e marittime. 

Sarà questo il primo nucleo del mitologico esercito europeo? La risposta è negativa. In conferenza stampa, Borrell ha precisato che non si tratta qui di creare un esercito europeo. Gli eserciti europei continueranno ad appartenere a ciascuno Stato membro. Ma la necessità è che si collabori di più, si coordinino meglio le spese e si riesca a reagire rapidamente. E uno dei modi progettati è la forza di dispiegamento rapido… (continua.   Leggi tutto su Unimondo)

Tags:

Ads

You May Also Like

La crisi dietro la facciata

La difficile congiuntura economica del Turkmenistan, marcata da iperinflazione e da una diffusa penuria di cibo, ha portato a una repressione del dissenso sempre più dura. La denuncia di un think tank europeo

Il Turkmenistan è un”Economia Potemkin”, con una facciata in marmo e indicatori economici ufficiali ...

Nessuno vince in Congo

Rinviati i risultati delle attese elezioni presidenziali, mentre l'opposizione teme brogli e il clima si scalda

Non si conoscono ancora i risultati delle elezioni che si sono tenute nella Repubblica ...

Il Myanmar torna ostaggio dei militari

Carri armati in libera circolazione, parlamentari blindati in albergo, chiuso il traffico della capitale. Tatmadaw mostra i muscoli o si prepara a riprendersi il potere?