Armi nucleari: Roma è assente

L'Italia sarà l’unico dei quattro Paesi Ue che ospitano testate nucleari Nato sul proprio territorio a non partecipare alla Prima Conferenza  del Trattato per l’abolizione delle armi nucleari (TPNW) che si svolge a Vienna. E intanto arriva a Ghedi il primo F-35 attrezzato

 

Dopo le ultime conferme da parte dei Governi alleati ormai è ufficiale: l’Italia sarà l’unica dei quattro paesi dell’Unione Europea che ospita testate nucleari Nato sul proprio territorio a non partecipare alla Prima Conferenza degli Stati Parti del Trattato per l’abolizione delle armi nucleari (TPNW) che si svolge a Vienna dal 21 al 23 giugno. Germania, Olanda e Belgio hanno invece già dichiarato la loro presenza come Stati osservatori, insieme ad Australia e Norvegia, anche loro membri della Nato. Lo denuncia una nota di Rete Italiana  Pace Disarmo secondo cui “La scelta di non partecipare alla Conferenza di Vienna dimostra una mancanza di coraggio politico”. Un ultimo appello al nostro Governo affinché decida di ripensarci ed essere presente è stato chiesto dalla campagna “Italia Ripensaci”, promossa da Rete italiana Pace e Disarmo e da Senzatomica (partner italiani dell’iInternational Campaign to abolish nuclear weapons, premio Nobel 2017).

A Vienna l’ICAN Forum ha raccolto proposte e analisi degli attivisti di tutto il mondo tra cui la scelta di disinvestimento finanziario dagli arsenali nucleari promossa da Etica sgr e i rappresentanti della società civile italiana saranno oggi protagonisti della Conferenza sugli Impatti Umanitari delle armi nucleari organizzata dal Governo austriaco. L’onorevole Laura Boldrini, che partecipa alla Conferenza internazionale dei Parlamentari convocata sempre oggi a Vienna ha dichiarato che  “Finché ci saranno armi nucleari non saremo mai al sicuro. Per questo trovo importante che parlamentari di molti paesi, organismi e associazioni internazionali si riuniscano a Vienna per la prima Conferenza degli stati parti del Trattato per la proibizione delle armi nucleari, a cui anch’io prenderò parte. Sono invece molto dispiaciuta che l’Italia non abbia firmato il Trattato e che – a differenza di altri Paesi, inclusi alcuni membri della Nato come Germania e Norvegia – non partecipi neanche alla Conferenza in veste di osservatore, come sollecitato in una Risoluzione a mia prima firma approvata da tutta la maggioranza in Commissione Esteri”.

La vicenda appare ancora più grave dal momento, come spiega questo articolo su Pressenza, è stato consegnato il 16 giugno, il primo cacciabombardiere F-35 acquistato dal Governo Italiano ed equipaggiato per trasportare e sganciare le bombe B61-12, ordigni nucleari di ultima generazione. L’Aereonautica Militare ha destinato l’aereo alla base militare di Ghedi dove prosegue, secondo alcune fonti, il processo di ammodernamento delle testate nucleari presenti e la loro sostituzione con le nuove B61-12; tutte queste operazioni sono sotto segreto militare e la stessa presenza delle testate nucleari è certificata esclusivamente a verbali di manutenzione che ne rivelano l’origine.

In copertina foto tratta da Pressenza

 

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