Tintinnano le sciabole in Colombia

Voci di golpe contro Petro. Il faticoso cammino per la riforma sanitaria

di Maurizio Sacchi

Il Presidente della Colombia Gustavo Petro affronta due sfide fondamentali: la riforma del sistema sanitario, e le tentazioni golpiste delle forze armate e dei gruppi paramilitari. Per quanto riguarda la riforma –  meglio sarebbe chiamarla la costruzione- di un sistema sanitario pubblico diffuso – la Settima commissione della Camera dei deputati di Bogotà  ha iniziato a studiare e approvare la controversa riforma sanitaria redatta a suo tempo dall’ex ministro Carolina Corcho. Dopo un pomeriggio di discussioni, i deputati hanno approvato solo tre articoli, forse i meno controversi dell’iniziativa, con 14 votì favorevoli e 6 contrari. Uno degli articoli mira a creare commissioni intersettoriali di salute pubblica a livello dipartimentale, distrettuale e comunale. L’altro promuove la partecipazione sociale e dei cittadini al sistema sanitario, mentre l’ultimo articolo prevede un accesso accelerato ai servizi sanitari. Tra i 14 voti positivi, ci sono due membri del  partito La U e quattro del Partito liberale. i rappresentanti liberali avrebbero disobbedito agli ordini dell’ex Presidente César Gaviria, capo del Partito Liberale, che ha chiesto di votare contro tutti gli articoli.

I deputati di La U  hanno votato a favore degli articoli. che per la loro genericità sono i meno controversi dell’intera riforma. Un fatto indicativo dell’intricata situazione colombiana è che La U, il cui leader  è  l’ultraconservatore ex  Presidente Juan Manuel Santos fa parte ora della coalizione di sinistra al governo. María Eugenia Lopera fa parte del gruppo di liberali che hanno  disobbedito alle direttive di César Gaviria e hanno approvato i primi tre articoli. “Non ho tradito nessuno. Piuttosto, non posso tradire le persone che si sono fidate di me, non posso tradire le mie convinzioni e i colombiani che sono stati maltrattati dal sistema sanitario”, ha detto Lopera.

I rappresentanti del Partito Conservatore hanno votato contro compatti, e hanno indetto manifestazioni di protesta, sostenendo che l’attuazione della riforma, che darebbe accesso a milioni di colombiani poveri a un minimo di servizi sanitari gratuiti, minerebbe la solidità delle finanze della Colombia. Il lavoro continuerà e così lo studio e l’approvazione degli articoli. Ma Il problema per il Governo è che il tempo stringe, e se ogni articolo dei 14 richiederà un dibattito e una polemica, come pare, sarà difficile che la riforma sanitaria passi in questa legislatura.

Intanto tornano a “tintinnare le sciabole”.  I membri in pensione delle forze di sicurezza, in disaccordo con la politica di sicurezza nazionale del Presidente Gustavo Petro, hanno occupato la Plaza de Bolívar di Bogotà mercoledì 10 maggio per manifestare il loro dissenso. I soldati si sono riuniti in uniforme per rifiutare il cessate il fuoco decretato dal Governo nazionale con le strutture criminali, che, a loro dire, ha praticamente lasciato le truppe con le mani legate. Altri, come il militare professionista in pensione Javier Alzate, hanno detto di aver marciato perché l’attuale governo lo ha rimosso dall’istituzione senza dargli l’opportunità di completare l’anno di reintegrazione nella vita civile che gli spetta per legge.

Ma lo scandalo nasce dalle parole del colonnello in pensione John Marulanda, presidente dell’Associazione degli Ufficiali in pensione delle Forze Armate (Acore), che in un’intervista   ha assicurato che lavoreranno per rimuovere Petro dalla presidenza. “In Perù, i riservisti  hanno avuto successo, e sono riusciti a spodestare un presidente corrotto. Qui cercheremo di fare del nostro meglio per estromettere un uomo che era un guerrigliero”, ha detto Marulanda in un’intervista.dove ha anche detto che la manifestazione dei veterani delle forze di sicurezza nella Plaza de Bolivar di Bogotà contro il governo Petro “è la prova che la Colombia sta seguendo le orme del Perù”, riferendosi all’allontanamento dal potere dell’ex Presidente peruviano Pedro Castillo. 

Petro ha risposto duramente alle dichiarazioni di Marulanda e ha affermato che incoraggiare un colpo di Stato è una presa in giro degli 11 milioni di persone che si sono recate alle urne e hanno votato per il Patto Storico. Da Sucre, dove stava partecipando a un evento organizzato dall’Agenzia Nazionale della Terra, Petro non si è trattenuto e si è scagliato contro Marulanda, sottolineando che con questi appelli a un colpo di Stato, “pensano che sia un pazzo o uno sciocco”. Poi ha affermato che il modo per difendersi da un tentativo di colpo di Stato è con le mobilitazioni del popolo in difesa del voto costituzionale che lo ha portato a guidare il Paese.

“La  posta in palio è la pace, o vivremo altri 72 anni in modo che i nostri figli e i nostri nipoti e i figli dei nostri nipoti si uccideranno a vicenda in guerre fratricide in questi campi”. “La causa è la democrazia, non pensiate che perché chi ha vinto con la volontà del popolo, la pensa diversamente  allora dobbiamo – che parola triste – defenestrarlo”, termine usato da Marulanda nell’intervista. “No, non è questo il destino della Colombia. Lasciamo che mantengano la loro nostalgia per il passato, che rimangano lì pensando che la sicurezza consista in un mafioso che abbraccia un senatore mentre fa la lista di coloro che assassinerà di notte”,.

“Stanno tramando un colpo di Stato, perché sono terrorizzati dal fatto che porremo fine all’impunità. La verità li terrorizza a tal punto che si disperano”, ha twittato Gustavo Petro. E ha sottolineato: “Nascondono ai tribunali ciò che la società già conosce: l’enorme corruzione dello Stato e il genocidio, la violenza e il terrore scatenati sul popolo sono due facce della stessa medaglia”.

Nell’immagine, soldati colombiani in un’immagine ufficiale delle Forze armate

 

 

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