A Londra il nuovo giorno della neo Premier Liz Truss

L’ex Ministra degli esteri britannica vince le primarie del Partito conservatore e sostituisce Boris Johnson. E' Il quarto Primo ministro nel giro di 6 anni

di Lucia Frigo

Londra – Ha ricevuto il benestare della regina Liz Truss, nuova leader del partito conservatore britannico e Primo Ministro inglese. La cerimonia, tenutasi al castello scozzese di Balmoral, residenza estiva della regina, inaugura così la sostituzione dell’uscente Boris Johnson e l’entrata al governo della Truss. Liz Truss, 47 anni, una lunga carriera nel partito conservatore (dopo gli anni di gioventù spesi invece nel partito liberal democratico, di centro-sinistra) ha vinto ieri la sfida per le primarie contro l’avversario Rishi Sunak diventando la terza donna a ricoprire la carica nel Paese. Entrambi i finalisti della corsa interna al partito appartenevano all’ultimo Governo Johnson: Sunak come cancelliere, responsabile quindi per le finanze del Paese; Truss come Ministra degli Esteri.

Dopo il crollo del Governo Johnson per l’ennesimo scandalo dentro le mura di Downing Street, numero 10, i due si sono sfidati in una campagna di sette settimane, incentrata su tematiche chiave come il costo dell’energia e il caro vita che ne consegue, la guerra in Ucraina, e i difficili rapporti con l’Unione Europea dopo la Brexit – in particolare per quanto riguarda la questione irrisolta dell’Irlanda del Nord. L’elezione di Liz Truss riflette la simpatia dell’elettorato conservatore, che l’ha preferita a Sunak (votando per lei al 57,4%). A piacere ai colleghi parlamentari come agli elettori sonostate, in particolare, le sue politiche estere adottate negli anni.

Inflessibile nei confronti della Russia e della Cina, rappresenta una scelta di continuità che promette di mantenere e consolidare la posizione del Regno Unito sullo scacchiere internazionale. Forte sostenitrice del patto atlantico e delle relazioni con l’alleato statunitense, la Truss è stata responsabile di politiche fortemente anti-cinesi, come l’interruzione dei rapporti con Pechino riguardo alla tecnologia 5G e una generosa apertura nei confronti di Hong Kong, con la concessione di visti privilegiati (sul modello di questi visti si è poi sviluppata l’equivalente politica nei confronti dei rifugiati ucraini, allo scoppio della guerra). Allo stesso modo, la Truss ha promesso un ruolo forte del Regno Unito nell’indopacifico – una promessa capace di soddisfare sia il sogno post-Brexit di una “Global Britain” sia le esigenze strategiche volte a tenere a bada l’espansione cinese e l’irrequietezza in Asia orientale. 

La prima telefonata in qualità di Premier britannico – da sempre un gesto carico di significato – non è stata, come da tradizione, al Presidente americano: la Truss ha deciso di telefonare al Presidente Ucraino Zelenskyi. Una mossa chiave, volta a dimostrare come il Regno Unito continui ad essere (o a voler essere?) il primo alleato dell’Ucraina invasa, indipendentemente da chi sieda alla scrivania del 10 di Downing Street. Sul nodo dell’Irlanda del Nord, la Truss dovrà certamente fare delle scelte impopolari. Ad inizio estate aveva annunciato la linea dura, di fatto andando a violare l’accordo stipulato con Bruxelles nel 2020, ma i negoziati continuano all’insegna dell’insoddisfazione dei cittadini nordirlandesi e della rabbia di Bruxelles, che ha visto tradita la propria fiducia per
l’ennesima volta. Inizialmente contraria alla Brexit, Liz Truss negli anni si è dovuta allineare alla scelta del suo partito.  L’ha fatto astutamente, adottando un linguaggio progressivamente sempre più “Brexitiano”, con discorsi sul ruolo britannico nel Mondo e una prospettiva sempre più scettica nei confronti delle istituzioni Ue.

Ma se per molti la Truss rappresenta la scelta di continuità, allo stesso tempo altri – tra cui molti parlamentari nel suo stesso partito – esprimono un forte scetticismo. Definita da Johnson stesso “una bomba a mano politica”, Liz Truss porta con sè una fama da ministro imprevedibile e possibilmente esplosivo. Simile al suo predecessore per tempra e opinioni variabili, ma priva del suo carisma, la Truss sarebbe capace di stupire tutti rimescolando le
carte in tavola. Le aspettative sulla Truss e sul suo nuovo governo sono dunque altissime. Dopo un’estate
all’insegna degli scioperi di tantissime categorie produttive – inclusa la Royal Mail, il  leggendario servizio postale – il Paese guarda all’arrivo dell’inverno con preoccupazione soprattutto per quanto riguarda la crisi energetica. Non sono solo le sanzioni alla Russia ad aver mandato i prezzi delle bollette alle stelle per il Regno Unito: una serie di politiche
economiche ed energetiche discutibili ed un mercato da parecchio tempo insostenibile prefigura un aumento delle bollette dell’80%, con una spesa prevista di oltre 6500 sterline l’anno per la famiglia media. L’elettorato è allo stremo: non ha più tempo per un governo impegnato in festini e chat private da pubblicare per creare scalpore. Le elezioni nazionali del 2024 appaiono, all’alba di questo nuovo governo, più vicine che mai.

Immagine di copertina: Gordon Wrigley, Flickr, 2012. Nel testo Liz Truss

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