Barack e burattini

di Tommaso Andreatta

Che erdità lascia Barack Obama? Il presidente democratico passa il testimone al contestatissimo Donald Trump, esponente di un partito repubblicano che già in campagna elettorale si è mostrato diviso e non priovo di riserve sull’allora candidato alla Casa Bianca e oggi inquilino a pieno titolo. Ma mentre Hollywood è quasi in lutto perché sulla poltrona più importante degli Stati Uniti non siede più il suo presidente e – diciamolo – il presidente più simpatico degli ultimi tempi, mentre c’è chi continua a protestare per la mancata elezione della non altrettanto simpatica Hillary Clinton e spera in una futura candidatura di Michelle Obama (non può andare storta a tutte le ex first ladies), c’è chi critica l’ormai ex presidente. Critiche che arrivano in materia di politica estera (ed è per questo che ce ne occupiamo in queste pagine). Il tallone d’Achille del primo presidente afro-americano della storia a stelle e striscie è stata proprio la poilitica estera, si legge su Tempi. Secondo Alberto Negri, inviato di guerra del Sole 24 Ore, Obama avrebbe compiuto un «disastro» dopo l’altro. Il suo primo obiettivo era sistemare l’Afghanistan. I numeri non aiutano a promuoverlo: «Con una media di 70 morti al giorno nel 2016, il 2,2 per cento di territori perso dal governo a favore dei talebani e la necessità di inviare di nuovo i marines sul terreno» per la prima volta dal ritiro delle truppe Usa nel 2014, «è evidente a tutti che la situazione è ancora instabile e preoccupante». La seconda partita persa da Barack sarebbe quella dell’Iraq: «C’è poco da dire. Obama ha permesso al governo sciita iracheno di emarginare i sunniti, facendo scoppiare una nuova guerra, ha assistito senza fare niente alla nascita dello Stato islamico, che ha conquistato il 40 per cento del Paese, costringendo gli americani a tornare di nuovo a Baghdad». Poi c’è la Libia: «Ha benedetto un intervento franco-inglese, senza avere un’alternativa a Gheddafi, ripetendo così gli stessi errori di Bush. Con una differenza: questa volta nei guai per i profughi ci siamo finiti noi». E infine cè la Siria. La coppia Obama-Clinton prima ha cercato di abbattere Assad, seguendo i desiderata dell’alleato saudita e della Turchia, poi quando i due «sono stati avvertiti che bombardando Damasco avrebbero spianato la strada a tutti i jihadisti del Medio Oriente», si sono tirati indietro, «restando a guardare mentre il Califfato si espandeva a macchia d’olio». Nel frattempo la Russia si è rafforzata. Per il noto inviato di guerra ci sono anche dei sottodisastri: è vero che ha eliminato Osama Bin Laden (chi scorda l’iconica foto con la mano sulla bocca di Hillary?) ma la sua politica «ha rafforzato il terrorismo jihadista». Ha scelto male i partner. «Alleandosi con i sauditi, e firmando a loro favore il più grande contratto di vendita di armi della storia, gli Usa hanno sostenuto la loro guerra in Yemen, che non solo ha distrutto un paese ma anche rafforzato Al-Qaeda, usata come arma contro gli houthi sciiti. Anche in Siria gli Stati Uniti hanno finito per appoggiare ad Aleppo la fazione siriana di Al-Qaeda contro Assad (Al-Nusra)». parole pesanti, pesantissime, ma nulla rispetto al giudizio dato qualche tempo fa da Massimo Fini, inviato per l’Europeo, collega di Vittorio Feltri all’Indipendente e ora editorialista del Fatto, intervistato da ilgiornaleoff dopo la visita romana dell’allora presidente Usa. A Palazzo Chigi c’era Matteo Renzi. Di Obama dice che è un poverettto, che «quando è venuto in Italia l’unica cosa che ha saputo dire era che il Colosseo è più grande di un campo da baseball». «Due poveretti (Fini in coppia ci mise Renzi) che non contano più nulla di fronte a Cina, Russia e altre potenze emergenti mondiali». Per esempio, «avremmo dovuto prendere le distanze dagli Usa col crollo dell’Urss. Fino ad allora il legame aveva avuto un senso. Ma come dice Luciana Littizzetto (a volte i comici dicono meglio) “Ma quand’è che scade il mutuo?” Oggi sarebbe molto più ragionevole una vicinanza con la Russia, che ci è più vicina geograficamente e culturalmente. La Russia è Europa». Oggi il mutuo è scaduto. Vedremo cosa farà Donald.

 
http://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2017/01/14/arriva-trump-emma-stone-natalie-portman-tutti-cantano-will-survive-video_9AShzjUh2zkBUHoKVjdOMJ.html

http://www.tempi.it/obama-e-il-disastro-in-politica-estera-altro-che-nobel-bisognerebbe-processarlo#.WHp4d0e7qUk

MASSIMO FINI SHOW: “RENZI E OBAMA? SONO DUE POVERETTI” – PIACCIA O NO, VI DICO CHI E’ STATO L’UNICO STATISTA CHE ABBIAMO AVUTO IN ITALIA

foto tratta da http://www.boredpanda.com/barack-obama-michelle-love-story/

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