di Raffaele Crocco
La questione è che in vent’anni non abbiamo davvero voluto smascherare la nostra collettiva ipocrisia. Vent’anni di Bossi Fini sulle “politiche migratorie in Italia” non sono bastati per raccontare la verità. Proviamoci, finalmente. Proviamoci dicendo che la Bossi Fini non definisce, come recitano convenzioni e racconti, le “politiche migratorie” dell’Italia. No, la legge voluta dal dagli allora leader di Alleanza Nazionale e Lega Nord, stabilisce semplicemente che nel nostro Paese nessuno può migrare. Nessuno, da allora, può venire in Italia in cerca di lavoro e futuro. Quella legge mette nero su bianco la negazione del diritto sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani a cui l’Italia, in teoria, aderisce. Lascia spazio solo a due condizioni d’ingresso: essere un profugo – cioè in fuga da una guerra riconosciuta come tale – e arrivare di conseguenza con mezzi di fortuna, barconi o a piedi lungo la rotta balcanica… Leggi tutto l’editoriale di Raffaele Crocco scritto per Unimondo
In copertina foto di Jametlene Reskp