Tra la perduta gente – Inferni del nostro tempo. La mostra in Trentino

Al via venerdì 16 Luglio 2021, la mostra "Tra la Perduta Gente - Inferni del nostro tempo", un viaggio tra testi, versi danteschi e la cruda realtà della guerra.

Al via venerdì 16 Luglio 2021, la mostra “Tra la Perduta Gente – Inferni del nostro tempo”, una riflessione tra i versi danteschi e la cruda realtà della guerra. Nella chiesa di S. Barnaba a Bondo, a partire dalle 18 di domani, potrete perdervi in un viaggio che parte dalle immagini di chi, oggi, va tra “la perduta gente”, inoltrandosi negli inferni del nostro tempo, toccando con mano “i tanti e diversi fronti infernali dell’attualità”: i conflitti, i disastri ambientali, le guerre, la pandemia di covid-19. Un percorso tra narrazione, riflessioni dantesche e testi contemporanei, accompagnati dalle fotografie del pluripremiato fotoreporter Fabio Bucciarelli.

Nell’editoriale di Raffaele Crocco, direttore dell’Atlante delle Guerre e autore della mostra assieme a Roberta Bonazza, la riflessione che ha portato alla presentazione di questa Mostra.

La forza del male

Ci spaventa. Ci affascina. Ci attrae. Ci viviamo dentro. Il Male è parte della nostra vita, ci accompagna passo dopo passo. Ci chiama al confronto. Ci impone scelte. Ci condiziona. Dante questo lo sapeva bene. Così bene da disegnare per il Male la Casa Suprema, almeno per quanto riguarda la sua e
nostra cultura: l’Inferno.
Cala sé stesso, con le proprie contraddizioni, le paure e le certezze negative, nell’Inferno. Certo: lo guarda con il distacco apparente del cronista. In realtà, vive il Male degli altri, dei peccatori che sono inchiodati per sempre in quel luogo, come parte del proprio male, di ciò che si porta dentro.
E’ un grande confronto con la propria anima o con la propria umanità, quello che Dante compie nel suo viaggio. Un confronto doloroso, cattivo, impietoso, crudele. Esattamente come il Male. Dante dimostra
di essere un buon cronista: del Male ha una percezione esatta. Lo sa misurare, lo sa distinguere e classificare. Sa esattamente quanto sia dannoso, pericoloso, letale. Sa che è alla base delle
ingiustizie, delle violenze, della guerra. Ma sa anche che esercitarlo, avere la forza di compierlo, di commetterlo, regala un potere infinito, senza limiti. E attorno a tutto questo, nei secoli, gli uomini hanno costruito una gabbia di giustificazioni, di ragioni e motivi che lo hanno reso, in fondo, non solo
accettabile, ma addirittura desiderabile. Il Male sa creare le proprie giustificazioni. Crea – attraverso il
fascino – la propria ragione di esistere. A smentire e smontare queste ragioni pensano oggi anche i fotoreporter come Fabio Bucciarelli, con le immagini impietose dei luoghi dove il
Male si esercita nella massima forma: la guerra.
Dante provvede a smontarlo a suo modo, con il racconto dei grandi protagonisti, chiusi nella Casa Suprema e costretti, per l’eternità, a pagare dazio per il Male commesso.
In qualche modo, le fotografie svelano la bugia del Male. La mostra, nel suo insieme, vuole – come Dante nella Commedia – indicare una strada per uscire dall’Inferno e creare la speranza, anche difficile, laboriosa, lenta, di un Mondo migliore.

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