E guerra sia (aggiornato)

Gli Usa con Israele contro l'Iran. Bombardati i siti nucleari. Riunione di emergenza del CdS

Il Presidente americano Donald Trump ha annunciato che le forze statunitensi hanno colpito tre siti nucleari iraniani in un “attacco che è stato  di grande successo” chiamato “martello di mezzanotte”. Secondo Trump, che ha fatto partire l’attacco con aerei e sommergibili nella notte, l’impianto nucleare di Fordow, fortemente fortificato, è stato “distrutto”. Ovviamente la decisione presa sabato da Trump di unirsi alla campagna militare di Israele contro l’Iran rappresenta una grave escalation del conflitto anche perché per Trump la sua intelligence sbagliava sul fatto che l’Iran non stesse costruendo una bomba nucleare. Ha preferito dunque ascoltare il premier israeliano Nethanyau che non le sue fonti interne e, soprattutto, il Congresso, all’oscuro dell’iniziativa. Secondo Trump, questo segnale di guerra serve a farla finire: “Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow , Natanz e Isfahan”, ha scritto Trump su Truth Social, aggiungendo che gli aerei militari stavano ora tornando a casa. Controverso quanto siano stati efficaci: se totalmente come dicono gli Usa e Israele  o parzialmente come sostiene Teheran. Però secodno l’Aiea “In seguito agli attacchi su tre siti nucleari in Iran – incluso quello di Fordow – siamo  in grado di confermare che al momento non sono stati segnalati aumenti dei livelli di radiazioni all’esterno dei siti”.

All’Onu e nel Mondo

Mentre il l Parlamento iraniano ritiene necessario chiudere lo Stretto di Hormuz, su richiesta dell’Iran il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà più tardi oggi per discutere degli attacchi statunitensi a tre impianti nucleari iraniani. La sessione di emergenza dovrebbe iniziare alle 19:00 GMT mentre António Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, ha dichiarato sui social media di essere “gravemente allarmato”, descrivendo gli attacchi come una “pericolosa escalation in una regione già al limite e una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza internazionale”.

La Cina ha rilasciato una breve dichiarazione in cui afferma di condannare fermamente questo attacco degli Stati Uniti contro gli impianti nucleari iraniani: costituisce una violazione della Onu e del diritto internazionale e farà peggiorare la situazione in Medio Oriente. Tutte  le parti devono tornare al dialogo e Pechino si offre per collaborare con la comunità internazionale per  una soluzione pacifica. Gli attacchi contro l’Iran “hanno inferto un duro colpo alla credibilità del Trattato di non proliferazione nucleare e del sistema di verifica e monitoraggio dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, che su di esso si basa” secondo fonti ufficiali russe.

Condanne forti se ne contano comunque poche: tra queste quella del Presidente cileno  Gabriel Boric che ha dichiarato che l’attacco è illegale secondo il diritto internazionale. “Chiediamo e abbiamo bisogno di pace”, ha dichiarato sui social media. Anche Ankara si è fatta sentire. Clamorosamente tiepide anche le reazioni arabe.

In Italia  e in Europa

Giorgia meloni “segue la crisi” con grande attenzione ma non condanna l’attacco americano. “Siamo molto preoccupati” ha detto il ministro degli Esteri italiano  Tajani “e la risposta militare rischia di innescare un’escalation pericolosissima ed è il momento di far prevalere la diplomazia” ha proseguito. Il governo italiano sembra del resto più vicino a posizioni blande che non a una condanna forte dell’azione, in linea con Ursula Von der Leyen secondo cui Teheran si deve impegnare ” a una soluzione diplomatica’. Von der Leyen ha ribadito che
“L’Iran non deve assolutamente entrare in possesso della bomba. Con le tensioni in Medio Oriente che hanno raggiunto un nuovo picco, la stabilità deve essere la priorità. Il rispetto del diritto internazionale è fondamentale. È giunto il momento che l’Iran si impegni in una soluzione diplomatica credibile. Il tavolo dei negoziati è l’unico luogo in cui porre fine a questa crisi”. Tutti in Europa parlano di negoziati (che erano attivi) ma nessuna condanna con forza arriva dai leader europei

Per la segretaria Pd Elly Schlein: “Il governo italiano dica con chiarezza che non parteciperà ad azioni militari né consentirà che il nostro territorio possa essere utilizzato per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale deve provare a fermare prima che sia troppo tardi, e si impegni per la de-escalation e per far tornare tutti gli attori coinvolti al tavolo negoziale, anche per difendere il Trattato di non proliferazione nucleare. L’Italia ripudia la guerra e vuole la pace.” Il papa all’Angelus ha detto che l’umanità “non dev’essere soffocato dal fragore delle armi e da parole retoriche che incitano al conflitto”.

Ultimo aggiornamento alle ore 17 italiane

 

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