Ecco perché Marielle è stata uccisa

di Ilario Pedrini

Marielle Franco è morta, ma la sua battaglia non è stata dimenticata. Una nuova martire si aggiunge alla lista e ora (forse) rischia di essere più forte di quando era in vita.

La notizia l’abbiamo data nei giorni scorsi. La consigliera del Partido Socialismo e Libertade, nota militante per i diritti umani in Brasile, consigliera del Partido Socialismo e Libertade, eletta con 46mila voti, è stata attaccata da un gruppo di sicari. Cinque colpi per eliminare quella lesbica, laureata in pubblica amministrazione, personaggio troppo scomodo per essere tollerato.

Specializzata nelle Unità di pacificazione create ai tempi di Lula e la Rousseff all’interno delle favelas di Rio, aveva denunciato le condizioni inumane e gli abusi della polizia nelle favelas.

«L’ultima accusa – si legge su Globalist – pochi giorni prima della morte, quando aveva rivelato che la polizia era entrata nella favela di Acari, a nord di Rio, e aveva freddato cinque ragazzi. “Dobbiamo raccontare al mondo cosa sta accadendo ad Acari” aveva scritto su Facebook la consigliera, “dobbiamo gridare e far sapere a tutti l’azione brutale e selvaggia della polizia”. Parole pesanti, cui ne erano seguite altre: “la polizia sta terrorizzando e stuprando i residenti delle favela. Hanno ucciso e gettato due uomini in un burrone, la situazione sta peggiorando” aveva scritto Marielle prima di morire». Parole sufficienti per farla finire nel mirino.

Fra le altre cose, si batteva per evitare che l’affidamento della pubblica sicurezza all’esercito.

Amnesty international ha chiesto al Brasile un’inchiesta visto che appare evidente che quello consumatosi era un omicidio mirato: la punta dell’iceberg di un Paese che pare avere dimenticato il rispetto dei principali diritti dei cittadini.

«È stata un’esecuzione senza precedenti nella storia del Brasile» ha scritto la Folha de S. Paulo. Un omicidio che segna un prima e un dopo per la democrazia brasiliana, tra l’altro in un anno di elezioni presidenziali «e con un presidente, Michel Temer, che gode di una bassissima popolarità e un candidato estremista e reazionario, Jair Bolsonaro, secondo nei sondaggi delle intenzioni di voto dei brasiliani» si legge su Internazionale.

Anche il quotidiano conservatore O Globo  ha condannato l’omicidio, parlando di «un attacco alle istituzioni e alla democrazia inammissibile in uno stato di diritto», un’uccisione che oltrepassa i confini dello stato di Rio de Janeiro e assume una dimensione nazionale.

Marielle Franco  si era impegnata nella raccolta di dati sulla violenza contro le donne, a garantire l’aborto nei casi previsti dalla legge, ad accrescere la partecipazione femminile alla vita politica del Paese e alla costruzione di nuove strutture per l’assistenza al parto.

Due settimane – ricorda Democratica – fa aveva assunto il ruolo di relatrice per una commissione creata per monitorare gli interventi federali a Rio.

 

 

foto di copertina tratta da https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/19/brasile-marcia-nella-favela-per-marielle-franco-omicidio-per-silenziare-critiche-contro-la-polizia/4236426/?utm_source=ifq&utm_campaign=pagination&utm_medium=button

https://www.internazionale.it/bloc-notes/camilla-desideri/2018/03/19/marielle-franco-omicidio

https://www.democratica.com/focus/marielle-franco-perche-stata-uccisa/

http://www.globalist.it/world/articolo/2018/03/15/cinque-revolverate-hanno-ucciso-marielle-franco-nera-lesbica-e-paladina-dei-diritti-civili-2021080.html

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