Esteri e atomica: la politica di Trump

di Andrea Tomasi

Donald Trump «ha una grande sensibilità politica, è diverso da chi lo ha preceduto: ha messo a nudo gli sbagli degli altri, in particolare sull’Iraq, significa che è consapevole degli errori fatti nel Paese e di quello che è successo a mio padre». Così Raghad Saddam Hussein, in una intervista alla Cnn a dieci anni dall’esecuzione del rais iracheno, il 30 dicembre 2006. Parole riportate dall’agenzia Ansa. «Non ho mai voluto vederlo e mi rifiuto di vederlo», dice la donna riferendosi al video-shock della morte del padre per impiccagione. E respinge le accuse di sostenere l’Isis, arrivata da Baghdad in questi mesi: «Non legami di questo tipo e la mia famiglia non aveva questo tipo di ideologia. Infatti (l’Isis, ndr) è arrivato sulla scena dopo la nostra fine». Cambiano gli equilibri sul fronte della politica estera del Paese a stelle e striscie. L’International Business Times scrive che sull’Iraq «Trump ha puntato il dito non solo su Obama ma anche su George W. Bush jr, che quella guerra l’ha fortemente cercata». «Non saremmo mai dovuti andare in Iraq, abbiamo destabilizzato il Medio Oriente» dichiarò il 13 febbraio scorso. La questione mediorientale – si legge su Ibt – per come l’ha sempre declinata Trump, attiene più al pericolo islamista legato all’Isis, una questione che con ogni probabilità rimodellerà tutti i rapporti tra gli Stati Uniti e i paesi musulmani, più di quanto oggi non siano già cambiati. «Probabilmente si assisterà ad un cambio di rotta, l’ennesimo, nei rapporti con l’Arabia Saudita, certamente si assisterà ad un raffreddamento, e forse ad un congelamento, dei rapporti con l’Iran».  Su Analisi Difesa si fa notare che Barack Obama aveva avuto un’attenzione particolare all’Asia. «Come per i rapporti transatlantici, l’approccio di Trump ai rapporti transpacifici è freddo. Sul fronte della difesa, Trump ha fatto capire agli alleati che la loro difesa da parte degli Stati Uniti non sarà più così scontata». Il miliardario newyorchese si è più volte detto critico nei confronti della Nato. Trump non crede dell’alleanza atlantica e, nel caso dei rapporti con la Corea del Sud, ha «esplicitamente evocato l’ipotesi di un disimpegno militare in una delle aree più calde del mondo, dove la minaccia nucleare nordcoreana è immanente». «Trump, sostanzialmente, ha detto a Tokyo e Seoul che, se vogliono l’aiuto, dovranno contribuire e ha anche aperto la strada alla possibilità che si dotino di una loro capacità di deterrenza nucleare».

Le linee guida della politica estera di Trump

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2016/07/06/trump-saddam-bravo-contro-terroristi_ff84e09a-1499-4701-9aa1-e0b220301706.html

http://it.ibtimes.com/quale-sara-la-politica-estera-del-presidente-donald-j-trump-1473210

foto tratta da http://uk.businessinsider.com/nbc-donald-trump-2015-6?r=US&IR=T

 

 

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