di Maurizio Sacchi
Oltre 100 persone sarebbero state uccise in Etiopia in attacchi condotti dalle forze governative in Mahara, nel distretto di South Mecha, nella zona di North Gojjam, dall’inizio di ottobre. Il 20 ottobre scoros, l’Ethiopian National Defense Force (ENDF) ha annunciato che il Northwest Command Corps aveva condotto un’operazione nella città di Debark e nei suoi dintorni, che ha portato alla “neutralizzazione dei leader e dei membri del gruppo terroristico, insieme al sequestro di armi”. Questo segue l’ uccisione di 45 civili in raid porta a porta da parte delle truppe etiopi il mese scorso nella città settentrionale di Merawi, secondo la Commissione etiope per i diritti umani (EHRC). I residenti e le famiglie dei deceduti hanno dichiarato che bambini, anziani e giovani sono stati uccisi in attacchi con droni e sparatorie indiscriminate nella città di Gerchech, il centro amministrativo del distretto di Mecha, tra l’11 e il 14 ottobre 2024.
Il movimento armato Fano è attivo da metà del 2016; nato dalla collaborazione di vari gruppi Amhara, il gruppo iniziale era un movimento di protesta composto da attivisti politici che sostenevano l’integrazione di Welkait, Kafta Humera e Tsegede (ufficialmente situate nella regione del Tigrai). Un altro gruppo è costituito da milizie locali, o civili armati, spesso reclutati tra ex soldati dell’esercito di Adiss Abeba. L’ultimo gruppo importante sono le Amhara Regional Special Forces, una forza paramilitare e di gendarmeria sotto il comando del governo della regione di Amhara. Fano era stata alleata delle truppe etiopi che combattevano il loro nemico comune, i ribelli del TPLF nella vicina regione del Tigrai.
L’ ENDF e il governo ufficiale dell’ Amhara hanno annunciato in una il 1° ottobre 2024 che avrebbero continuato con quelle che descrivono come “operazioni di applicazione della legge” fino a quando “la pace non fosse stata completamente ristabilita”. Sia gli Stati Uniti sia l’UE chiedono un’indagine indipendente. È uno dei peggiori episodi di violenza nella regione di Amhara dall’agosto scorso, quando le milizie locali di Fano hanno iniziato una ribellione contro i piani del governo di disarmarle. In precedenza, dopo l’accordo di pace nel Tigrai, le autorità hanno annunciato che Fano e altre milizie sarebbero state disarmate. Fano non accetta, perché teme che ciò le lascerebbe esposte ad attacchi dalle regioni vicine. Da qui gli scontri di settembre e ottobre. La scorsa settimana i parlamentari etiopi hanno votato per estendere lo stato di emergenza attualmente in vigore in Amhara, la seconda regione più popolosa del Paese, di altri quattro mesi.
Il conflitto aperto è iniziato il 22 giugno 2019, quando elementi armati di Fano hanno tentato un colpo di stato contro il governo regionale, durante il quale è stato assassinato da una guardia del corpo schierata con le fazioni nazionaliste il generale Se’are Mekonnen, capo di stato maggiore della Forza di difesa nazionale etiope, così come il suo aiutante, il maggiore generale Gizae Aberra. L’ufficio del Primo Ministro ha accusato il generale di brigata Asaminew Tsige, capo delle forze di sicurezza della regione di Amhara, di aver guidato il complotto, e Tsige è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dalla polizia vicino a Bahir Dar il 24 giugno. Nell’aprile 2023, si è verificato un conflitto tra le forze speciali regionali del governo federale e le unità della milizia di Fano, che si è trasformato in proteste su larga scala a Gondar, Kobo, Seqota, Weldiya il 9 aprile. Dall’agosto 2023, i militanti di Fano e le truppe dell’ENDF hanno controllato a intermittenza la maggior parte della regione, portando a gravi violazioni dei diritti umani e al successivo stato di emergenza. Dallo scoppio della guerra, la regione ha subito spostamenti interni, esecuzioni extragiudiziali e ingenti danni alla proprietà.
Quella degli Amhara è una regione dalla forte identità. La storia documentata della regione risale all’inizio del XIII secolo. Ad esempio, la chiesa di San Giorgio nella città di Woreilu (il cui Tabot – eplica dell’Arca dell’Alleanza – si dice sia stato portato dall’imperatore Menelik alla battaglia di Adua) fu fondata intorno al 1200. Il vescovato di Mekane Selassie, vicino a Neded, e sede della cattedrale omonima, ha un ruolo importante nella storia dell’impero etiope. La costruzione di Mekane Selassie (la dimora della Trinità) fu iniziata dall’imperatore Naod (1494-1508). Sulla base del censimento del 2007 condotto dall’Agenzia centrale di statistica dell’Etiopia (CSA), la regione di Amhara ha una popolazione di 17 milioni di abitanti, su una superficie stimata di 154.708 kmq, circa metà dell’Italia.
Nell’immagine Onu, il Mahara nel suo contesto geografico