Farc-Colombia atto finale in 310 pagine

Un accordo, che in 310 pagine, sancisce la fine dell’atavico conflitto tra le Farc e il governo colombiano.

E’ stato infatti firmato il 12 novembre all’Avana e pubblicato (la versione integrale al sito www.mesadeconversaciones.com.co) l’accordo definitivo di pace.

Circa cinquanta le modifiche trattate nel rapporto, scelte tra oltre 500 proposte, sono state inglobate nell’accordo.

L’accordo arriva dopo che il 2 ottobre scorso i cittadini colombiani avevano respinto quello precedente con un referendum, ritenuto eccessivamente favorevole per le FARC.  Il procedimento del nuovo accordo è stato seguito da diplomatici cubani e norvegesi.

Una parte fondamentale è quella che riguarda il perseguimento penale di alcuni guerriglieri. Si è infatti stabilito che chi si è macchiato di delitti finirà in carcere.

Il tribunale speciale resterà in carica per dieci anni e non vedrà la presenza di giudici stranieri.

Segnata sembra anche la strada politica. Le Farc fonderanno infatti il proprio partito ma non avranno seggi ‘sulla fiducia’ e dovranno partecipare alle elezioni, così come tutte le altre forze politiche.

Nell’accordo sono riportate anche le questioni che riguardano la Riforma rurale integrale, la partecipazione politica delle Farc e il traffico di droga.

Dal 12 novembre, poi, le Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia-Ejercito Popular avranno 180 giorni di tempo per consegnare le armi.

Nel comunicato congiunto si legge: “Siamo convinti che la lettura di tutto il documento permetta una comprensione integrale e genuina dell’accordo, e che le modifiche, precisazioni e aggiustamenti e aggiunte al nuovo accordo lo fortifichino e rispondano alle inquietudini e suggerimenti fatti da diversi settori della società, preservando l’impostazione e le trasformazioni contenute nell’accordo del 26 settembre, che sono la base di una pace stabile e duratura”.

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