Gli algerini vogliono pensionare Bouteflika

Nella capitale e in altre città del Paese scontri nei cortei contro le ricandidatura del presidente - vecchio e malato -  per un quinto mandato

Da domenica scorsa è diventata ufficiale la candidatura  a capo dello Stato dell’attuale presidente algerino Abdelaziz Bouteflika. Le presidenziali si devono tenere il 18 aprile, e – dopo mesi di incertezze – il Fronte di liberazione nazionale ha deciso per le ricandidatura di un uomo che ha quasi  82 anni e  che, colpito da un ictus nel 2013, da allora è costretto a muoversi su una sedia a rotelle. Le sue apparizioni pubbliche si sono sempre più rarefatte e l’ottuagenario presidente lascia il Paese solo per ragioni di salute. Ma la ricandidatura non è piaciuta affatto a molti algerini.

Il presidente Bouteflika. Sotto, col fratello Said

C’è voluta una settimana. Poi, migliaia di persone in diverse città algerine hanno manifestato nella giornata di venerdì scorso dopo la preghiera per protestare contro l’annuncio del presidente Abdelaziz Bouteflika di voler correre per il quinto mandato. Hanno sfidato le forze di sicurezza che hanno  usato gas lacrimogeni per disperdere la folla. Mentre gli scioperi e le proteste sono abbastanza comuni nel Paese – rilevano gli osservatori – di solito non toccano mai le questioni di politica interna. Proteste si sono svolte in almeno altre cinque città: Orano, Tizi Ouzou, Bejaia, Annaba e Setif.

L’81enne Bouteflika – eroe della resistenza anti francese per alcuni, dittatore ormai quasi incapace di intendere e volere per altri e garante della stabilità per altri ancora – è in carica dal 1999 e ha dichiarato che parteciperà alle elezioni presidenziali di aprile nonostante le preoccupazioni per la sua salute che lo costringe a una semi paralisi da ormai sei anni.

Gli slogan ai cortei dispersi coi gas e cui sono seguiti numerosi arresti, non lasciavano dubbi: “No a Bouteflika e no a Said”,  cantavano i manifestanti mentre marciava attraverso il centro di Algeri. Si riferivano al fratello minore del presidente, Said Bouteflika, che è un consigliere presidenziale e che fa dunque parte del cerchio ristretto dei vertici che decidono delle sorti del Paese.

Qui sotto il servizio di Euronews (italiano) da cui è ripresa l’imagine di copertina (Red/T.G.)

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