Mentre gli Stati Uniti hanno annunciato lo schieramento di un cacciatorpediniere missilistico guidato e aerei da combattimento all’avanguardia per aiutare a difendere gli Emirati Arabi Uniti dopo la serie di attacchi missilistici subiti da parte dei ribelli yemeniti houti, Abu Dhabi ha reso noto mercoledi di aver impedito un altro attacco di droni sul suo territorio. Gli Emirati Arabi Uniti, parte della coalizione a guida saudita che combatte da sette anni con i ribelli houthi dello Yemen sostenuti dall’Iran, hanno reso nota “l’intercettazione e la distruzione” di tre droni “ostili”, il quarto attacco simile contro lo Stato arabo del Golfo in tre settimane.
Ma la vera notizia riguarda la decisione degli Stati Uniti che hanno voluto appoggiare più che apertamente, e non solo a parole, gli alleati emiratini: lo fanno schierando un cacciatorpediniere missilistico guidato e aerei da combattimento all’avanguardia, come si è saputo ieri. La decisione per “assistere gli Emirati Arabi Uniti contro l’attuale minaccia”, segue a una telefonata tra il Segretario alla Difesa Lloyd Austin e il principe ereditario di Abu Dhabi Mohammed bin Zayed Al-Nahyan, come ha rivelato l’ambasciata statunitense negli Emirati.
Il cacciatorpediniere missilistico guidato USS Cole (nell’immagine di copertina) collaborerà con la Marina degli Emirati Arabi Uniti e farà scalo ad Abu Dhabi, afferma una nota della Difesa, mentre gli Stati Uniti schiereranno anche aerei da combattimento di quinta generazione. Oltre a ciò gli Usa continueranno a fornire informazioni di allerta necessarie alla difesa degli EAU.
Nel testo un Airbus “Super Puma” della marina degli EAU
(Red/Est)