Il Matrix del Sudan

di Andrea Tomasi

Pensate a Keanu Reeves, l’attore di Matrix, che combatteva il «sistema» con mille acrobazie e mosse al rallentatore. Nella saga lui impersonava Neo, il prescelto. Ora dimenticatelo e concentratevi su un altro Reeves, Eric Reeves, che nella vita reale denuncia un «sistema». Docente dello Smith College (Usa), relatore principale del seminario «L’abbraccio internazionale di Khartoum: cause e conseguenze per il Sudan, implicazioni per il Sud Sudan», tenutosi a Londra nella sede della School of Oriental and African Studies. Il professor Reeves ha parlato della violenza del governo di Khartoum (Sudan), intensificatasi nelle regioni del Darfur, Nilo Azzurro e Sud Kordofan. Il governo sudanese – riporta Nigrizia – ha prodotto «un’emergenza umanitaria di 5.8 milioni di persone». Khartoum – che destina il 50% del budget per le spese militari – ha imposto un embargo umanitario nelle zone controllate dai ribelli del Sud Kordofan e del Nilo Azzurro. E qui arriva la denuncia: Reeves ha ricordato ai più distratti che – di fronte a tale aumento dei casi di violenza ai danni della popolazione da parte del governo – la reazione internazionale è stata «elusiva, minimizzante e ambigua». Ma ciò che è scandaloso, ancor più del fatto che tanta sofferenza non faccia più notizia – scrive Benito de Marchi -, è che sia in atto un processo di reintegrazione di Khartoum nella comunità mondiale:«Un perverso riabbraccio internazionale di un regime colpevole di continui genocidi, al quale si ridona un tratto di rispettabilità e legittimità». E Nigrizia dà conto delle rassicurazioni diplomatiche fatte al governo di Omar El-Bashir (nella foto): accordi di cooperazione e di affari commerciali. Ci sono i titoli di stampa del Sudan Tribune che aiutano a sintetizzare:«Polonia e Sudan si impegnano nella sicurezza e cooperazione militare»,«Sudan e Regno Unito decidono di intensificare la cooperazione economica», «Germania e Sudan sottoscrivono un accordo di cooperazione per 51 milioni di euro», «Il Sudan riceve 100 milioni di euro dalla Ue per arginare i migranti irregolari». E ce n’è anche per l’Italia: «Delegazione commerciale italiana arriva a Khartoum la prossima settimana». Accuse arrivano anche all’Unione europea. L’Associazione per i popoli minacciati (APM) contesta l’Ue, colpevole di «corteggiare il Sudan nonostante le gravi violazioni dei diritti umani in corso nel paese africano». Si parla delle cifre. Si parla dei 155 milioni di euro che l’Europa – si legge sul sito internet di Gesellschaft für bedrohte Völker – intende mettere a disposizione del Paese africano per la gestione dei profughi provenienti dall’Africa Orientale e per i quali si vuole evitare che arrivino in Europa. «Così, mentre l’Europa promette al Sudan ingenti somme di denaro per fermare i profughi africani sembra essersi completamente dimenticata non solo del fatto che (…) è proprio il governo sudanese a armare milizie e militari che a loro volta mettono in fuga centinaia di migliaia di persone. Secondo l’Apm, l’Europa intende finanziare proprio coloro che sono tra i responsabili della grave crisi di profughi provenienti dall’Africa orientale». Le cronache – che verranno consegnate alla storia – parlano di esempi di carneficine senza pari: violenze nei mesi di gennaio e febbraio nella zona di Jebel Marra (Darfur), bombardamenti su popolazione e scuole nei Monti Nuba. In crudi numeri: circa mezzo milione di persone uccise, violenze sessuali, espropriazione violenta delle terre, «sfollati raccolti in campi in cui l’accesso è negato alle organizzazioni di soccorso».

http://www.nigrizia.it/notizia/genocidama-non-troppo/notizie

http://www.gfbv.it/2c-stampa/2016/160407it.html

Tags:

Ads

You May Also Like

La mostra “Wars” a Napoli

All'XI Festival del Cinema dei Diritti Umani le foto dei finalisti del nostro premio fotografico. Fino al 1 dicembre

 Viene presentata anche a Napoli, durante l’XI Festival del Cinema dei Diritti Umani di ...

L’Africa e l’eredità della Regina

Elisabetta II vista dal continente africano nel controverso rapporto con il Regno Unito. Dietro il lutto e le condoglianze  istituzionali, la rabbia di chi vede nella  Corona un simbolo del un passato coloniale

di Marta Cavallaro La morte della Regina di Inghilterra ha suscitato sentimenti contrastanti nel ...

156 giorni di conflitto ucraino

Gli scontri sul terreno non si fermano mentre si attende la partenza delle prime navi di grano dai porti sul Mar Nero. La questione energia. Lo stallo diplomatico. Il dossier Transnistria. Il punto della settimana

Mentre il conflitto entra nel 156 giorno di guerra, gli osservatori concordano sul fatto ...