Il Perù in bilico fra passato e futuro

Cambio nell'esecutivo con una moderata al posto dell'ultra radicale Bellido. La morte del fondatore di Sendero Luminoso e lo spettro degli anni del terrore

di Maurizio Sacchi

Il 7 di ottobre  il Presidente del Perù Pedro Castillo ha nominato Mirtha Vásquez nuova Prima ministra del Paese. Vásquez, già  Presidente del parlamento peruviano tra il 2020 e il 2021, è stata nominata   subito dopo le dimissioni   di Guido Bellido, nominato Primo ministro lo scorso 29 luglio, dopo la vittoria di Castillo nelle elezioni presidenziali. Il mese scorso, il Governo di cui Bellido era Premier aveva consegnato una lettera all’argentina Pluspetrol, il più importante operatore di gas naturale in Perù, chiedendo di rinegoziare il contratto dell’azienda con lo Stato, aumentando l’imposta sulle estrazioni. Castillo ha mantenuto nel suo ruolo – teoricamente la sostituzione del Pprimo ministro prevede anche quella di tutti gli altri ministri- il ministro dell’economia, il moderato Pedro Francke, e ha nominato un nuovo ministro per l’energia e le miniere, Eduardo Gonzalez Toro.

Le dimissioni di Bellido sono da collegare, oltre alla sua linea dura nei confronti delle imprese straniere, anche a una sua vicinanza al gruppo terrorista Sendero Luminoso, di cui sarebbe stato simpatizzante. Un passato che è tornato alla ribalta in Perù anche per la recente morte del suo leader,  Abimael Guzman. Guzman  è morto a 86 anni, prigioniero  nella base navale militare di Callao. Era malato da tempo. L’autorità carceraria del Paese ha affermato che il decesso è dovuto alle sue condizioni di salute, senza diffondere ulteriori dettagli. Nei giorni precedenti alla sua morte Guzman si è opposto al trasferimento una struttura sanitaria per ricevere cure. Il corpo di Abimael Guzman  è stato cremato nell’Ospedale Navale di Lima.  Secondo il rapporto della Commissione per la Verità e la Riconciliazione, Sendero Luminoso sarebbe responsabile di più di 30.000 morti tra il 1980 e il 2000,

Di recente era stata avanzata l’idea di graziare i leader “senderisti”, ma questa proposta aveva avuto scarso seguito nell’opinione pubblica. D’altra parte, tutto questo capitolo della storia peruviana è simile a un fiume carsico, che scorre in profondità, e regolarmente riaffiora, come oggi, col suo carico di morti e di violenza. L’ex Presidente, e padre della avversaria di Castillo alle presidenziali,  Alberto Fujimori, è stato condannato per aver diretto gli squadroni della morte, mentre sotto la sua guida e quella dei due presidenti che lo hanno preceduto, l’esercito e la polizia peruviani hanno commesso regolarmente gravi abusi dei diritti umani, tra cui la tortura e le esecuzioni extragiudiziali, nel tentativo di schiacciare i ribelli maoisti. La questione di questa guerra oscura è diventata nel tempo così controversa che gli insegnanti non osano affrontare il tema,  e ora intere generazioni di peruviani non sono a conoscenza di quegli anni drammatici.

Bellido aveva suscitato con le sue prese di posizione la forte ostilità del Congresso guidato dall’opposizione, e quella degli investitori: sia per le  proposte di nazionalizzazione, sia per la  rinegoziazione dei contratti relativi allo sfruttamento delle risorse del sottosuolo. Aveva proposto  che il settore del gas naturale del Perù dovesse essere nazionalizzato: “[…] il gas naturale è una risorsa strategica e deve avere la partecipazione del governo [così come] i nuovi progetti idroelettrici di grandi dimensioni“. La nuova Premier sembra meno estrema nelle sue posizioni, ma non si tratta di un’inversione di rotta. Infatti, Mirtha Vasquez è  avvocato, ed è stata sotto i riflettori anche per aver difeso Maxima Acuna,  contadina, in una causa importante contro la miniera d’oro Yanacocha della Newmont Mining Corp co, e per il suo lavoro ha vinto il premio Goldman in difesa dell’ambiente.

Dopo l’annuncio delle sue dimissioni, Bellido ha postato su Twitter una foto del film Gladiator con la didascalia: “Torniamo nell’arena a cui apparteniamo“. In agosto, Bellido aveva, per la prima volta nella storia del Paese,  tenuto un discorso al Congresso in lingua quechua. I media peruviani hanno affermato che Bellido, 41 anni, è stato indagato dai procuratori per una presunta “apologia del terrorismo” per le dichiarazioni fatte poco dopo essersi insediato in Parlamento a giugno.Allora rilasciò dichiarazioni alla testata online Inka Vision,in cui sembrava  difendere coloro che hanno sostenuto il gruppo maoista Sendero Luminoso  negli anni dal 1980 al 2000. Bellido ha anche citato Jose Carlos Mariategui, il padre del comunismo peruviano: “Io sono per la violenza, per l’autorità, per la disciplina. Le accetto in blocco, con tutti gli orrori, senza vili riserve“.

Nell’annunciare le dimissioni di Bellido, Castillo ha detto che il suo Governo sostiene gli investimenti privati nel Paese. Ma il cammino del Presidente è irto di difficoltà. In un servizio su questo tema, El Pais di Madrid commenta: “Da un lato, la mancanza di uno Stato con capacità e autonomia, e la precarietà delle organizzazioni politiche a diversi livelli, rende molto difficile la governabilità del paese. […] Né il presidente Castillo né la sinistra in Perù hanno alcuna esperienza di governo, e questo non è una valutazione ma un dato di fatto.[…] Ma c’è sempre una prima volta.” E conclude: “Un primo ministro come Mirtha Vázquez con esperienza e abilità può essere di grande aiuto per superare questi limiti”.

I politici di destra e i loro sostenitori hanno usato così frequentemente la parola “terrorista” per infangare i loro avversari politici che la tattica diffamatoria ha visto coniare per definirla un termine ben noto in Perù, “terruquear”. La mossa di Castillo di sostituire il Premier ha il senso evidente di tentare una svolta realistica e pragmatica, e di smontare le polemiche, rassicurando gli investitori, indispensabili per la ripresa di un Perù in ginocchio. Ma il cammino si presenta irto di ostacoli.

Nell’immagine, Guzman in un manifesto di Sendero Luminoso

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