L’atto ufficiale è arrivato in serata: il Presidente uscente ha nominato il Primo Ministro Ranil Wickremesinghe Presidente transitorio per esercitare svolgere i poteri, i compiti e le funzioni dell’Ufficio del Presidente con effetto dal 13 luglio 2022. Un atto dovuto – anche se ancora non sono le dimissioni formali – in una giornata tesissima e che per ora non risolve la crisi in cui è sprofondato lo Sri Lanka.
Segno di una tensione sempre più alta e mentre si sono registrati i primi incidenti tra polizia e manifestanti nei pressi del Parlamento, uno degli eroi nazionali della guerra contro le Tigri tamil, l’ex comandante dell’esercito e feldmaresciallo Sarath Fonseka, ha fatto appello alle forze armate affinché si astengano dall’attuare le istruzioni impartite dal primo ministro Ranil Wickremesinghe che si identifica come il presidente ad interim dello Sri Lanka. Affermando che tra i manifestanti anti-governativi circolano voci secondo cui è stato emesso ordine di sparare ha detto che c’è il rischio di uno scontro tra le tre forze e i cittadini del paese e ha esortato i militari ad astenersi dall’usare le loro armi contro cittadini innocenti e disarmati e ad usarle invece contro politici corrotti.
Il Presidente dello Sri Lanka Gotabaya Rajapaksa è scappato: è volato fuori dal Paese nelle prime ore di stamattina su un aereo militare dell’aeronautica srilankese diretto alle vicine Maldive, ha riferito l’agenzia di stampa AFP, citando funzionari locali. Il leader 73enne, sua moglie e una guardia del corpo erano tra i quattro passeggeri a bordo di un aereo Antonov-32 decollato dal principale aeroporto internazionale del Paese. L’ambasciata indiana ha categoricamente smentito i resoconti dei media “infondati e speculativi” secondo cui l’India avrebbe facilitato il viaggio del presidente Gotabaya Rajapaksa e di suo fratello Basil Rajapaksa fuori dallo Sri Lanka. La sua destinazione finale sarebbe Singapore anche perché nelle Maldive è stato contestato da srilankesi residenti nell’arcipelago tanto che la polizia è intervenuta.
Gotabaya Rajapaksa doveva dimettersi oggi, come ha detto il Presidente del Parlamento, che da lui dovrebbe ricevere una lettera contenente le dimissioni. Ranil Wikremeshinghe intanto, come teoricamente vuole Il passaggio dettato dalla Costituzione, sarebbe già Presidente temporaneo e come tale ha imposto il coprifuoco e lo stato di emergenza subito dichiarati illegali; manifestanti anti-governativi sono entrati intanto nel primo pomeriggio nei locali dell’ufficio del Primo Ministro in Flower Road. Il Premier ora Presidente (ma il passaggio è confuso) dovrebbe aprire la strada al governo di unità nazionale che, con tutti i partiti rappresentati, dovrebbe portar fuori il Paese dalla crisi istituzionale e ricominciare il negoziato col Fondo monetario. Ma i manifestanti non si fidano. Al Jazeera ha pubblicato ieri un documento del movimento che disegna uno scenario “sudanese”: è un documento reso noto il 5 luglio con un piano d’azione composto di sei richieste fondamentali.
Tra queste, oltre alle dimissioni dei vertici, c’è la formazione di un Consiglio popolare di “Janatha Aragalaya” (Lotta popolare) per controllare la transizione politica. In sostanza, la piazza teme che un governo di unità nazionale dia ancora una possibilità al partito dei Rajapaksa, lo Sri Lanka Podujana Peramuna (Sri Lanka People’s Front). guidato da Mahinda Rajapaksa, fratello di Gotabaya ed ex primo ministro dimessosi il 9 maggio sull’onda del montare della protesta.
In copertina, Gotabaya durante una sfilata ricevuto con tutti gli onori in Brasile
Aggiornato alle 18 ora italiana