In Perù almeno 25 morti. Ed é crisi col Messico

Rivolta dei sostenitori di Castillo e dura repressione. Espulso l'ambasciatore del Messico per il sostegno all'ex-Presidente

di Maurizio Sacchi

In Perù il governo di Dina Boluarte ha dichiarato il coprifuoco in 15 province del Perù e le Forze armate stanno cercando di assumere il controllo della situazione, a costo di  una dura  repressione. dopo due settimane dalla destituzione e arresto di Pedro Castillo, l’ex-Presidente che aveva tentato di sciogliere le camere, per sfuggire all’impeachment da esse votato, Finora ci sono stati 25 morti in tutto il Perù: nelle provincie di Ayacucho (9), Apurímac (6), Cusco (3), Junín (3), La Libertad (3) e Arequipa (1), secondo l’ultimo rapporto del Ministero della Salute. Il Governo di Boluarte ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per 30 giorni, schierando l’esercito nelle strade e sospendendo il diritto di riunirsi e muoversi liberamente.

A Huamanga la capitale di Ayacucho . i soldati hanno aperto il fuoco contro i manifestanti che lanciavano pietre e cercavano di prendere d’assalto l’aeroporto  uccidendo almeno otto persone e ferendone più di 70, mentre gli elicotteri facevano piovere sulla città candelotti di gas lacrimogeni e proiettili. Ayacucho é la regione andina che è stata epicentro del conflitto dello Stato con Sendero luminoso, il movimento rivoluzionario  di ispirazione maoista,  e qui siè avuta almeno la metà dei 70mila morti causati dal conflitto tra il 1980 e il 2000. “Piangiamo le lacrime delle madri di Ayacucho e soffriamo per il dolore delle famiglie di tutto il Paese“, ha scritto Boluarte su Twitter poco dopo la mezzanotte di venerdì, porgendo le sue condoglianze ai defunti e invocando la pace. Due ministri si sono dimessi in segno di protesta e uno di loro – il ministro dell’Istruzione, Patricia Correa – ha scritto su Twitter che “la violenza dello Stato non può essere sproporzionata e causare morti”. L’ufficio del difensore civico per i diritti umani del Perù ha dichiarato che è stata presentata una denuncia penale per determinare le responsabilità

Dopo che il 7 dicembre Castillo é stato sostituito dalla sua Vicepresidente, Dina Boluarte,  questa  ha chiesto di anticipare le elezioni di due anni, all’aprile del 2024. Il Congresso ha approvato la data delle elezioni anticipate, che però dovrà essere ratificata in un altro voto nei prossimi mesi. Evidentemente, troppo poco per placare le violente proteste dei sostenitori di Castillo, che chiedono sia il suo rilascio che elezioni anticipate immediate.

Intanto la crisi peruviana ha portato a uno scontro fra l’attuale governo di Lima e quello del Messico. Il Presidente messicano Andrés Manuel López Obrador si è schierato con Castillo, definendo il suo impeachment “antidemocratico”.Ha inoltre incaricato il suo ambasciatore di concedere asilo alla moglie di Castillo, Lilia Paredes, e ai figli della coppia.Ciò ha provocato ulteriore rabbia in Perù, dove la signora Paredes è indagata per i suoi presunti legami con un giro di riciclaggio di denaro. La legislatrice peruviana Maria del Carmen Alva ha accusato il Messico di “dare rifugio ai corrotti”.Nelle ore successive all’impeachment, Castillo aveva cercato di recarsi all’ambasciata messicana per chiedere asilo, ma è stato fermato e arrestato dalle sue stesse guardie del corpo.nAttualmente è in carcere , indagato per presunta ribellione e cospirazione.

In precedenza, il ministro degli Esteri del Perù aveva concesso alla moglie e ai figli di Castillo un passaggio sicuro dall’ambasciata messicana a Lima all’aeroporto.Anche l’ambasciatore messicano a Lima, Pablo Monroy, è partito a bordo dello stesso aereo, dopo che il Perù gli aveva ordinato di lasciare il Paese entro 72 ore.nIl ministero degli Esteri del Perù ha dichiarato sui suoi social media che l’espulsione dell’ambasciatore é determinata dalle “ripetute dichiarazioni delle più alte autorità del Paese sulla situazione politica in Perù“.

Una domanda si pone adesso su come si sia arrivati a questo. L’accusa di “incapacità morale” rivolta a Castillo era piuttosto vaga, e sembrava probabile che il presidente sarebbe riuscito a respingere il tentativo di impeachment. Perché allora Castillo si é lanciato nell’avventura di tentare di sciogliere il Parlamento? Due precedenti tentativi di impeachment non avevano ottenuto i voti necessari, una maggioranza di due terzi dei membri del Congresso. Alcuni pensano che possa essere stato influenzato da Aníbal Torres, che è stato il suo Primo ministro da febbraio fino alle sue dimissioni il 24 novembre. L’avvocato Torres era presente quando Castillo ha annunciato lo scioglimento del Parlamento e anche quando Castillo è stato successivamente arrestato.

Si dice che Torres abbia convinto il presidente Castillo – il cui indice di gradimento presso l’opinione pubblica peruviana è basso, ma superiore a quello del Congresso, ancora più impopolare – a compiere il passo drastico di governare per decreto nella speranza che i peruviani preferissero il suo governo di emergenza al Congresso, eletto ma diviso. Torres è ora indagato insieme a Castillo per presunta ribellione. In un tweet ha annunciato la sua “clandestinità“. Al momento non si sa dove si trovi. La direttrice per le Americhe di Amnesty International, Erika Guevara Rosas, ha esortato al dialogo “per fermare l’escalation di violenza e prevenire la morte di altre persone” e ha chiesto il “ritiro delle forze militari dal controllo delle proteste“. La Commissione interamericana per i diritti umani ha annunciato che questa settimana invierà una missione in Perù per indagare sui morti. Intanto, più di 100 blocchi stradali continuano a paralizzare il sistema dei trasporti nel sud, nell’Est e nel Nord del Paese e diversi aeroporti rimangono chiusi, tra vandalismi e incendi dolosi.

Nella foto dell’Ejercito de Perù, soldati peruviani

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