Intervista di Stefano Rossini per www.lindro.it/ a Raffaele Crocco

La terza edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo

LA GEOGRAFIA BELLICA

Informare e aggiornare sugli sviluppo e sugli effetti degli scontri armati con l’aiuto di Onu e enti locali

La pagina degli esteri dei giornali e telegiornali è sempre più esigua, sottile, stiracchiata. C’è l’evento catastrofico da prima pagina, ci sono i conflitti in cui il paese interviene e nei quali ci sono diretti interessi economici e geopolitici, e poi il nulla. Se dovessimo farci un’idea dello stato del mondo sulla base delle notizie dei media locali, a parte i quotidiani appelli alla paura, potremmo quasi pensare che la situazione globale sia tutto sommato pacifica.

E invece, dei 193 paesi membri dell’Onu, uno su cinque è in conflitto. L’immagine ora è capovolta, il mondo è in guerra. E a questo, come se il dato non fosse di per sé sufficientemente atroce, si aggiunge che il 90% delle vittime di questi scontri sono civili, donne e bambini soprattutto e i danni causati dai conflitti ai beni artistici e ambientali sono incalcolabili.

Guerre dimenticate. Di alcune si accenna quando scarseggiano altre notizie, o quando, per qualche motivo, l’interesse del paese incrocia quello degli stati in conflitto, di altre, invece, non se ne sa nulla. Non esistono per l’informazione.

Colma questo vuoto l’’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo’, con la nuova edizione, la Terza, del 2011. Scopo del volume è proprio quello di informare sulle guerre in corso sul pianeta, sulle motivazioni che le scatenano e le alimentano, ma anche sulle drammatiche condizioni di vita delle popolazioni civili, sui danni ai beni culturali ed ambientali e sulle storie straordinarie di donne e
uomini che hanno fatto della speranza e del coraggio le uniche armi contro la guerra.

Lavorano per l’Atlante giornalisti e inviati quali Ettore Mo, Amedeo RicucciLucianoScalettariAngelo FerrariFederica Ramacci e molti altri. Inoltre l’Atlante conta sulcontributo prezioso delle Nazioni Unite e dell’Alto commissariato per i rifugiati che mettono a disposizione mappe geografiche, fotografie e molti dati sulle condizioni dei civili che vivono in zone di crisi. Vi è poi l’aiuto indispensabile di 11 enti locali che – alcuni fin dalla prima edizione altri nel corso degli anni – continuano a sostenere concretamente l’Atlante, permettendo al volume di arrivare ogni anno in libreria.

Nell’edizione 2011 trova posto uno speciale di 24 pagine sulle rivolte in Medio Oriente e Nord Africa e ancora, più dati e notizie su profughi, rifugiati, sfollati, un’analisi sulla Guerra della terra che si combatte in Africa per le risorse, uno speciale di 5 pagine sulla carestia in Somalia e un approfondimento curato dalla Fondazione Culturale di Banca Etica sul finanziamento delle cluster bombs.

Proprio in chiusura è stata aggiunta la scheda Libia e quella dei Paesi Baschi – che hanno proclamato l’abbandono della lotta armata da parte dell’ETA. Tra le pagine dell’Atlante si leggono anche notizie che hanno dell’inverosimile, come l’invasione del Costa Rica da parte del Nicaragua a causa delle cartine di google map. Si legge nel pezzo: “Sarebbe stata tutta colpa di un’errata mappatura di google a spingere il governo guidato da Daniel Ortega a invadere il paese di Laura Chinchilla, leader ambientalista. Le mappe ’digitali’ avrebbero segnato erroneamente i confini tanto da spingere il Nicaragua all’invasione del confine. Ma una volta svelato l’errore nessun passo indietro. L’occupazione del territorio è rimasta”. Non siamo in un racconto di Philip Dick, ma nella più assurda realtà, una realtà di cui saremmo rimasti all’oscuro se non fosse per il lavoro di alcuni giornalisti che ancora impostano la loro professione non secondo logiche di convenienza editoriale ma di necessità informativa.

Il volume è un annuario ideato da Raffaele Crocco, giornalista Rai, scrittore e documentarista e creato dall’Associazione 46° Parallelo in collaborazione con il Premio Ilaria Alpi, per le edizioni
AAM Terra Nuova di Firenze.

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