Il futuro della terra e il riscaldamento globale mettono a rischio nei prossimi 50 anni tra uno a tre miliardi di persone. Lo scrivono nell’articolo Future of the human climate niche i ricercatori Chi Xu, Timothy A. Kohler, Timothy M. Lenton, Jens-Christian Svenning e Marten Scheffer. La loro ricerca è stata pubblicata il 4 maggio negli Stati Uniti da Pnas (The Proceedings of the National Academy of Sciences, rivista ufficiale della National Academy of Sciences).
Nella sintesi di presentazione, i ricercatori scrivono che “per migliaia di anni, gli esseri umani si sono concentrati in un sottogruppo sorprendentemente ristretto di climi disponibili sulla Terra, caratterizzato da temperature medie annue intorno a 13 ° C”. Questa distribuzione – sostengono – probabilmente “riflette una nicchia di temperatura umana legata a vincoli fondamentali” ma, a seconda degli scenari di crescita della popolazione e del riscaldamento globale , “nei prossimi 50 anni si prevede che da 1 a 3 miliardi di persone resteranno fuori dalle condizioni climatiche che hanno servito l’umanità ben oltre i 6.000 anni precedenti”.
E’ l’ennesimo allarme sul riscaldamento globale ma soprattutto sull’inerzia indiretta dei governi. In assenza di una mitigazione del clima o di grandi spostamenti di popolazione – concludono – “una parte sostanziale dell’umanità sarà esposta a temperature annuali più calde rispetto a quasi avviene ovunque oggi”.
In copertina: foto di Dan Gold . Nel testo: foto di RedCaharlie
Entrambe le foto sono tratte da Unsplash