La guerra in Yemen e l’Italia complice

«Bombe prodotte in Sardegna e vendute ai Saud che colpiscono obiettivi civili». La denuncia di Giorgio Beretta (Opal - Rete Disarmo)
di Ilario Pedrini
Uno dei Paesi più ricchi d’Europa, la Germania, vende bombe ad un altro Paese fra i più ricchi, l’Arabia Saudita. Le bombe sono costruite in una zona povera della Sardegna e le bombe sono sganciate su uno dei popoli più poveri, lo Yemen. L’autorizzazione alla vendita delle bombe viene dal Governo italiano. La denuncia, nella sua sintesi, è stata fatta da Giorgio Beretta, dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Brescia) – Rete di Disarmo, ospite di Amnesty International Trento, presso la Fondazione Caritro.
Beretta parla del coinvolgimento del mondo della finanza e delle responsabilità politiche di una strage, quella in Yemen, che viene raramente raccontata dalla grande stampa.
La guerra dimenticata.  “Da tre anni in Yemen c’è un conflitto violentissimo, da quando è stato deposto il presidente. È un conflitto nel quale. È un conflitto nel quale è intervenuta una coalizione guidata dall’Arabia Saudita, senza un mandato internazionale”.
 
Violenze da tre anni. Doveva essere una guerra lampo, di fatto è una guerra che si trascina da più di tre anni. Ha causato 20.000 morti (10.000 sono trai civili). La gran parte dei bombardamenti sono fatti dall’Arabia Saudita su ospedali, scuole, città, strutture sanitarie e addirittura sale funerarie.
Vietati gli aiuti umanitari. C’è un embargo sulle forniture di aiuti umanitari.A fronte di questo la società civile internazionale  è insorta chiedendo lo stop di questa guerra. Ma è estremamente difficile perché gli interessi in gioco sono molti. Di fatto l’Arabia Saudita sta combattendo questa guerra per fronteggiare l’Iran e chi ne fa le spese è la popolazione.
 
L’inerzia dell’Italia. L’Italia è ambigua. Al Parlamento europeo i parlamentari italiani hanno votato a favore della risoluzione che chiede un embargo di armi all’Arabia Saudita. Rete Disarmo, Amnesty International e altre associazioni lo scorso giugno avevano chiesto di votare la stessa risoluzione votata al Parlamento europeo. Niente di più niente di meno. Invece è stata votata una risoluzione che dice: qualora le istituzioni internazionali decretassero l’embargo, l’Italia sarebbe pronta ad adeguarsi. Di fatto il nostro Paese se ne lava le mani.
Armi tedesche fabbricate in Italia. Il Governo Gentiloni ha continuato a permettere l’invio di bombe autorizzato dal precedente Governo Renzi: 411 milioni di euro in bombe, 19.900 bombe. È la più grande esportazione fatta dall’Italia: bombe inviate all’Arabia Saudita. Sono le bombe fabbricate in Sardegna, autorizzate dal Ministero degli Esteri. Sono quelle che l’Aeronautica saudita sgancia sugli yemeniti.
Ecco un’anticipazione dell’intervista rilasciata da Giorgio Beretta (Osservatorio sulle armi leggere di Brescia – Rete Disarmo) ai microfoni di CARAVAN – IN VIAGGIO PER IL MONDO.
Clicca sulla foto per ascoltare:
La versione integrale su CARAVAN nei prossimi giorni

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