La privatizzazione della guerra – 3

Dalla Russia all'Africa alla Siria: armi sfuggite di mano che minacciano il mondo. I mercenari avranno un ruolo  anche nel conflitto ucraino?

di Maurizio Sacchi

Nei due articoli precedenti* abbiamo visto come gli eserciti privati siano divenuti un attore  importante nei conflitti e nelle guerre in corso in tutto il Pianeta. Queste compagnie di ventura, con gli ingenti capitali che stanno accumulando, il crescente numero di soldati al loro servizio, e l’oscurità finanziaria e politica che ne nasconde l’identità, condizionano la politica e la vita stessa di milioni di persone in tutto il mondo. Ne sono esempio   i recenti colpi di Stato in Africa, in cui il famigerato gruppo Wagner ha giocato un ruolo fondamentale, spostando anche gli equilibri geo-politici in quell’area. In queste ore già si parla del possibile impiego di mercenari anche nella guerra ucraina: per esempio nel trasporto di armi dentro i confini del Paese dove la Nato non può consegnarli senza diventare un’attore del conflitto. Il Presidente Zelensky ha tra l’altro affermato che mercenari Wagner sarebbero già a Kiev col compito di assassinarlo.

Il gruppo Wagner – al momento uno dei più noti – non si muove però in una logica di solo profitto. Il suo ruolo può essere assimilato -entro certi limiti- più a quello dei Corsairs, i corsari del XVI e XVII secolo, che grazie a una patente, detta “di corsa” , agivano nell’interesse di una potenza, esercitando una forma di pirateria autorizzata contro le navi, sia commerciali che militari, delle potenze avversarie. Gli Stati ottenevano così senza costi l’obbiettivo di indebolire il nemico; e i corsari il bottino, oltre ad essere esentati dal trattamento -l ’impiccagione – riservato ai pirati, potendo, se catturati, essere considerati prigionieri di guerra. Lo stretto rapporto fra il fondatore Dmitriy Valeryevich Utkin, veterano della prima e seconda guerra cecena e Vladimir Putin é documentato: nel dicembre 2016, Utkin è stato fotografato con il presidente russo  ad un ricevimento al Cremlino dato in onore di coloro che erano stati insigniti dell’Ordine del Coraggio e del titolo di Eroe della Federazione Russa   insieme ad Alexander Kuznetsov, comandante della prima compagnia di ricognizione e assalto di Wagner. E tutti i teatri di intervento del gruppo sono scenari in cui la Russia aveva o ha interessi strategici nazionali.

Nel gennaio 2018,  Wagner  annunciò lo schieramento di un contingente delle sue PMC (Private military companies) nella Repubblica Centrafricana, dopo che  la Russia esercitò la sua  pressione sul Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per permetterle di spedire armi e munizioni nel Paese, nonostante  la risoluzione 2127 del 2013 del Consiglio di sicurezza che sanzionava l’ embargo sulle armi. La Francia si era offerta di trasferire alla sua ex-colonia  armi sequestrate in Somalia nell’ex colonia francese, ma è stata costretta a lasciare il paese dalla Russia. Alla fine di marzo, il Ministero degli Affari esteri russo  dichiarò allora  l’invio di cinque soldati russi e di 170 “istruttori civili”  con scopi di addestramento.

Nel marzo 2021, un gruppo di esperti dell’ONU riferì al Guardian di Londra di gravi abusi e violenze da parte dei soldati di Wagner. E’ importante rilevare che gli appaltatori russi, che lavorano nell’ambito della missione di stabilizzazione integrata multidimensionale delle Nazioni Unite nella Repubblica Centrafricana (MINUSCA) avrebbero il compito di proteggere i civili e sostenere il Paese nello sforzo di costruire istituzioni durevoli. La missione di pace dell’ONU, forte di 15.000 persone, é presente  nella Repubblica Centrafricana dal 2014.

Il gruppo di esperti si é detto scioccato nello scoprire che i mercenari stranieri erano in stretto contatto con le forze di pace delle Nazioni Unite. Ci sono stati incontri regolari tra il personale dell’ONU e i “consiglieri russi”, visite dei russi alle basi della MINUSCA, ed altri episodi che mostrano l’ ” (…) offuscamento dei confini tra operazioni civili, militari e di mantenimento della pace durante le ostilità, [che]  crea confusione sugli obiettivi legittimi e aumenta i rischi di diffuse violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario”, nelle parole di  Jelena Aparac, la presidente-relatrice del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sui mercenari.

E sempre nel 2021 il New York Times riferiva che Wagner nel periodo della sua permanenza nella Repubblica Centroafricana, oltre a essersi macchiato di crimini contro l’umanità,  avrebbe assunto il controllo di importanti siti minerari -diamanti, principalmente- anche in territori controllati dai ribelli che sarebbero stati il rivale da contrastare secondo la missione Onu. (Walsh, Declan (27 June 2021).

Gli Stati insomma utilizzano le Pmc per i propri interessi strategici, ritenendole più economicamente convenienti e meno compromettenti del ricorso alle truppe regolari; ma possono scoprire che esse si muovono poi secondo logiche del tutto autonome. Col rischio di ritrovarsele poi come nemiche: proprio come nel caso di John Hawkwood con la Siena del 1300, con cui abbiamo iniziato questa ricostruzione.  Il presidente turco Erdogan ha il suo esercito mercenario di cittadini cinesi: composto tutto da uyguri.   Cittadini cinesi, a cui ha concesso passaporti turchi, per passare legalmente attraverso l’Asia centrale per arrivare in Turchia.  I funzionari dell’immigrazione all’aeroporto in Turchia riconoscevano questi passaporti speciali e li confiscavano, ma permettevano  loro  di legalmente  entrare in Turchia.attraverso la grande e porosa zona di confine a nord di Idlib, che una volta era una città di medie dimensioni nel nord-ovest della Siria.  

Più di 50.000  uiguri sarebbero  arrivati in Turchia con questi passaporti dalla Cina attraverso la Thailandia e la Malesia per entrare poi  in Siria, dopo essere rimasti un giorno a Istanbul”.  I militanti vengono ospitati in alberghi o pensioni per un giorno e poi inviati a combattere in Siria. Idlib è stata un punto caldo del conflitto siriano  fin dai primi mesi della crisi iniziata nel marzo 2011, e si è trasformata in un quartier generale e base operativa dell’Esercito siriano libero – FSA -. Secondo alcuni, si tratterebbe in realtà di ”boots on the ground”,  i soldati in carne ed ossa per conto degli Stati uniti, nel teatro della Siria, e braccio armato del  Partito Islamico del Turkistan (Tip), il gruppo politico radicale islamico composto solo da  uyguri.  Il loro leader è l’emiro Abd al-Ḥaqq al-Turkistānī.  Dal 2001 il Tip è affiliato ad Al Qaeda.  I leader sul campo di battaglia  nella provincia siriana di Idlib sono Abu Rida al-Turkestani e Ibrahim Mansour.  Nel 2013 il Tip si è allineato con Jibhat al Nusra, un gruppo  sulla lista statunitense dei gruppi terroristici fuorilegge.   L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha dichiarato: “I ceceni che hanno disertato dall’ISIS sono stati sostituiti dal Partito Islamico del Turkistan uiguro alleato di Al-Qaeda”. “Islam Awazi”, il centro media del Tip, pubblica da tre a quattro video mensili nella rubrica “Una chiamata dalle prime linee della Jihad”, che riportano i “successi” militari dei combattenti del Tip. 

Nel 2014 i Tip sono stati ritenuti responsabili dei massacri in Cina nel Kunming e Guangzhou usando coltelli, asce e machete.    Nell’ottobre 2013, cinque persone sono morte quando un’auto si è schiantata contro un gruppo di pedoni vicino a Piazza Tiananmen a Pechino, e il Tip ha rivendicato l’attacco in un video.  Le modalità sono del tutto simili all’attentato effettuato con un camion a Nizza,  nell’estate 2016. Un altro esempio di come le nuove compagnie private di guerra cambino fronte secondo logiche proprie. Che nulla hanno a che fare con le popolazioni inermi su cui vivono e che distruggono, né con chi crede di averle ai propri ordini. E non obbediscano altro che a se stesse. Forse la lezione, ormai vecchia di quattro secoli, della pace di Vestfalia é stata dimenticata. Il “mestiere delle armi” sarà anche “il secondo mestiere più antico del mondo”, ma come diceva un vecchio detto, la guerra , e la pace, sono cose troppo importanti per lasciarle fare ai militari.

L’immagine da Unsplash 

 * Le due puntate precedenti sono uscite in febbraio

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