Le bombe «firmate» in Turchia

di Tommaso Andreatta

L’autoproclamato Stato Islamico Isis ha rinvendicato, tramite la sua agenzia di stampa Amaq e per la prima volta in lingua turca, l’attacco al locale «Reina» di Istanbul che la notte di Capodanno è costato la vita a 39 persone. L’autore della strage avrebbe sparato tra i 120 e i 180 colpi all’interno del locale. L’autore della strage potrebbe provenire dallo Xinjiang, nella Cina nordoccidentale, dove risiede la comunità degli uiguri, una folta minoranza musulmana e turcofona. I sopravvissuti raccontano che, per salvarsi, si sono buttati a terra sperando così di scampare ai colpi del killer. Nella rivendicazione – racconta Radio Onda d’Urto – il sedicente Stato Islamico ha definito la Turchia «serva della Croce» e dei paesi occidentali, sottolineando il passaggio del Sultano Erdogan da sostenitore dell’Isis in Siria in funzione anti-Assad, ad alleato ora della Russia in funzione anti-Califfato anche se soprattutto per avere carta bianca nel nord siriano contro la rivoluzione del confederalismo democratico difeso dalle Unità di protezione popolare e delle donne YPG/YPJ. I raid aerei dell’operazione nel nord della Siria, «Scudo dell’Eufrate», concentrati da due settimane sulla provincia di Al-Bab a nord di Aleppo, avrebbero causato finora 281 vittime tra i civili, tra cui 65 bambini. I professionisti della diplomazia internazionale si sono messi subito all’opera. «Gli Stati Uniti condannano con forza l’attacco terroristico in un night club di Istanbul» e si dicono «solidali con il loro l’alleato Nato, la Turchia, nella lotta contro la costante minaccia del terrorismo» fa sapere la Casa Bianca in una nota del dipartimento di Stato americano, pubblicata dal Corriere della Sera. E dalla Russia arriva un messaggio diretto per Erdogan. Il presidente russo in una nota sottolinea come il dovere comune sia «combattere il terrorismo. È difficile – scrive – immaginare un crimine più cinico di quello di uccidere persone innocenti durante i festeggiamenti del Capodanno». Queste le formalità. Poi tutti a cercare di capire chi ha fatto cosa. Chi sono i mandnti reali? Il segnale di morte da chi viene? Chi il nemico numero uno della Turchia? Repubblica la spiega in parte così: «Erdogan ha sposato a lungo la causa araba. Fino a diventare il punto di riferimento delle “primavere”, da quella tunisina a quella egiziana. Poi è stato l’ispiratore dei Fratelli musulmani vincitori delle elezioni a Tunisi e al Cairo. In ossequio al grande amico, prima di essere esautorati, i Fratelli musulmani hanno aggiunto ai nomi dei loro partiti le parole “giustizia” e “sviluppo”, quelle dell’Akp turco di Erdogan. Il quale era visto come un esempio di Islam moderno. Il mito è svanito. Il cessate il fuoco in Siria è stato promosso nei giorni scorsi dai turchi e dai russi, con alle spalle gli alleati iraniani (la Siria di Bashar el Assad è un’appendice della Russia), senza che venisse coinvolta la coalizione guidata dagli Stati Uniti, alla quale partecipano, almeno formalmente, anche dei Paesi arabi. Tra i quali l’Arabia Saudita e il Qatar. L’iniziativa è stata benedetta giustamente dal Consiglio di Sicurezza e approvata dagli Stati Uniti. Non si intralcia, chiunque lo compia, il tentativo di arrestare un massacro. Ma i risentimenti per il “giro di valzer” turco, con il quale Erdogan ha voltato le spalle agli amici arabi di un tempo, non si sono spenti».

http://www.repubblica.it/esteri/2017/01/02/news/lo_scenario_per_frenare_l_irredentismo_dei_curdi_il_presidente_aveva_aiutato_i_ribelli_anti_-assad_li_ha_abbandonati_qu-155254758/

STRAGE IN TURCHIA: ANALISI E CORRISPONDENZA DA ISTANBUL

http://www.corriere.it/esteri/17_gennaio_01/istanbul-attacco-armato-discoteca-feriti-la-festa-capodanno-142a0c4e-cfaf-11e6-8433-a0cc17a113ce.shtml?refresh_ce-cp

foto tratta da http://www.independent.co.uk/news/world/europe/turkey-coup-attempt-rebel-jets-had-erdogans-plane-in-their-sights-but-did-not-fire-a7142116.html

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