Soldati armati con giubbotti antiproiettile e caschi nelle strade e mezzi blindati nelle strade di Maseru, capitale del Lesotho. Thomas Thabane, Primo ministro del piccolo regno del Lesotho (nella foto), ha annunciato sabato di aver schierato i militari nelle strade per “ristabilire l’ordine”, e ha accusato forze senza nome di minare la democrazia.
Thomas Thabane è sotto pressione perché si dimetta – scrive il Guardian – dopo che la polizia ha dichiarato di sospettarlo per l’omicidio di sua moglie avvenuto nel 2017, un caso che ha gettato il Paese in tumulto politico (Thabane si è poi risposato e anche la sua attuale consorte è accusata dell’omicidio). In un discorso alla televisione pubblica, l’ottuagenario Premier, ha affermato ieri di aver “schierato l’esercito per prendere il controllo della situazione e prendere le misure necessarie per ripristinare la pace e l’ordine”. Intanto l’esercito ha arrestato il dirigente della polizia Holomo Molibeli, il suo vice Paseka Mokete e un altro ufficiale di polizia di alto livello.
Con un copione ormai noto, il Premier ha aggiunto che l’esercito contribuirà anche a far rispettare un lockdawn di 24 giorni nel Paese, che finora non ha però registrato un singolo caso di Covid-19.
Il suo ordine di schierare l’esercito è arrivato il giorno dopo che la Corte costituzionale ha annullato la sua decisione di sospendere il Parlamento per tre mesi. A marzo – ricorda AlJazeera – Thabane aveva imposto una sospensione di tre mesi del Parlamento poco dopo che l’Assemblea nazionale aveva approvato un disegno di legge che gli proibiva di indire nuove elezioni davanti a un eventuale voto di sfiducia. Intanto, sempre in marzo, il Premier aveva ordinato alle forze di sicurezza e al servizio di intelligence di indagare sui suoi rivali del partito All Basotho Convention (ABC), accusati di di aver pianificato di rovesciare il suo governo.
Qui una scheda della “Svizzera dell’Africa”, un Paese enclave dentro il Sudafrica
In copertina, particolare del Panhard_AML-90. Il Lesotho ne possiede sei
La mappa è tratta dal sito Reliefweb
(Red/Est) #NoiRestiamoaCasa