Libia, Italia messa nell’angolo francese

di Andrea Tomasi

Mentre il governo italiano prende tempo e descrive come proficuo il recente incontro con i libici, la Francia mette di nuovo la freccia e sorpassa Roma, ma anche la stessa Ue. La questione è quella della gestione del traffico di migranti, collegata a quella dell’ “assalto” alle risorse economiche africane.

Il premier italiano Paolo Gentiloni riferisce di una lettera inviatagli dal presidente Fayez al-Sarraj nella quale si chiede all’Italia un sostegno tecnico «con unità navali al contrasto del traffico di esseri umani». Roma prende tempo e si fa sapere che la richiesta «è all’esame del nostro ministero della Difesa»

«Le decisioni che prenderemo – ha dichiarato il presidente del Consiglio – verranno valutate d’intesa con la Libia e, innanzitutto, con il Parlamento. Ma devo essere molto chiaro che questa richiesta può rappresentare un punto di novità molto importante nella lotta ai trafficanti in Libia».

Libia e Italia sembrano impegnate nella gestione della corrispondenza postale e intanto il presidente francese Emmanuel Macron annuncia che in Libia creerà degli hotspot: strutture allestite per identificare, registrare e schedare i migranti. Gli hotspot vengono ricavati in centri preesistenti e attrezzati.

«L’obiettivo – ha detto il giovane premier, “erede” di François Hollande – è evitare che le persone corrano dei rischi senza avere neppure i requisiti per vedersi accogliere la domanda». Un’operazione che verrebbe promossa con o senza l’Europa.

«Gli altri Paesi europei – ha spiegato il capo dell’Eliseo – sono molto riluttanti, cercheremo di farlo con l’Europa. Ma noi, la Francia, lo faremo». La dichiarazione -è stata riportata da France Presse e altre agenzie internazionali. In Italia è stata ripresa e sviluppata dal Sole 24 Ore: «Più tardi l’ufficio del presidente ha corretto il tiro, sottolineando che una simile ipotesi è prematura richiede che prima “siano garantite le condizioni di sicurezza” nel Paese, cosa che per la Libia oggi non si può dire. A creare confusione – aggiunge l’Eliseo – potrebbe essere stato l’utilizzo del termine hotspot, quando in realtà il presidente voleva solo indicare la necessità di analizzare le richieste più vicino possibile al Paese di origine, ma comunque – almeno oggi – in un Paese terzo, tanto è vero che Macron ha detto di volersi avvalere del contributo dell’Ofpra, l’Ufficio francese per la protezione di rifugiati e apolidi, inviando missioni in Italia o in Niger».

La fuga in avanti non è certo passata inosservata e non è stata ben digerita dalle burocrazie politiche italiane. È sempre il quotidiano della Confindustria a riportare la reazione a caldo del ministro degli Esteri, Angelino Alfano: in prima battuta ha dichiarato che «non si può da parte della Francia andare avanti con battute improvvisate», poi ha espresso apprezzamento per la precisazione del ministro francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, che ha assicurato che Parigi verificherà «se e come» creare hotspot in Libia e in Niger, in collaborazione con l’Alto commissariato Onu per i rifugiati e con l’Organizzazione internazionale per le migrazioni». Ma la sbavatura e l’offesa francese sono abbastanza evidenti sulla mappa geopolitica del Mediterraneo.

Questa vicenda si accompagna a quella – tutta economica – della nazionalizzazione, per mano francese, della Stx, il gruppo su cui puntava l’italiana Fincantieri. «Eserciteremo il diritto di prelazione su Stx». È l’annuncio del ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire. La scelta sarebbe dettata «dall’esigenza di difendere gli interessi strategici della Francia». La decisione di esercitare il diritto di prelazione su Stx, spiega infatti il ministro, «ha un solo obiettivo: difendere gli interessi della Francia nella cantieristica».

Si confermano così – spiega l’agenzia Adnkronos – così le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano francese Le Monde, che smentivano le parole pronunciate dal portavoce del governo, Christophe Castaner, che poco prima aveva escluso l’ipotesi di una nazionalizzazione dei cantieri navali, di cui lo Stato detiene già il 33% delle quote.

Il presidente francese Macron – aveva scritto Le Monde – «piuttosto che consegnare le chiavi di Stx al gruppo italiano Fincantieri, ha scelto di nazionalizzarla».

 

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2017-07-27/macron-la-francia-creera-hotspot-libia-161254.shtml?uuid=AEqrnc4B

http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2017/07/27/fincantieri-parigi-deciso-nazionalizzare-stx_qniF3THxen6jGQ3vEfLMmM.html?refresh_ce

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/africa/2017/07/27/ministro-franciahotspot-con-unhcr-e-oim_0740f4c8-b447-47bb-bf09-3b64bc191a5d.html

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