L’incerto voto in Ciad

L'opposizione ha definito una "mascherata" la tornata elettorale

Dopo le violenze che hanno caratterizzato le elezioni mozambicane alcuni giorni fa con un bilancio di decine di morti e una maxi evasione dal carcere di Maputo, una nuova tornata elettorale africana si annuncia particolarmente calda e densa di problemi. Il Ciad sta votando alle elezioni parlamentari, regionali e municipali per la prima volta in più di un decennio a seguito della  transizione da un  governo militare a un governo “civile”.  L’opposizione però ha espresso in anticipo un forte scetticismo sul risultato del voto di oggi che sarebbe secondo alcuni più una farsa che non il segno di un cambiamento reale.

Per le autorità di N’djamena invece, il voto di oggi dovrebbe porre formalmente fine a un “periodo di transizione” di tre anni. Periodo seguito alla morte nel 2021 di Idriss Deby Itno al potere dagli anni Novanta e gestito dal figlio dell’ex leader, Mahamat Idriss Deby. Deby jr (nella foto a sinistra) è stato poi confermato Presidente del paese dopo le elezioni di maggio. Ma opposizione non è convinta e molti partiti di opposizione – scrive oggi Al Jazeera – stanno boicottando il voto, definito una “mascherata”. Accusano il governo del Movimento patriottico di salvezza (Mps) di cercare di legittimare quella che chiamano una dinastia politica. Il Ciad, è in realtà il primo di una serie di nazioni che hanno visto golpe militari nel Sahel a tenere le elezioni come promesso. Ma il futuro del dopo voto appare incerto.

Intanto, a meno di un mese dalla decisione di N’Djamena di decretare la fine del suo accordo di cooperazione per la difesa con Parigi, una base militare francese è stata consegnata all’esercito ciadiano. Secondo una fonte locale citata da AfricaNews – le truppe francesi hanno lasciato la base di Faya e si sono dirette alla capitale, circa 780 km a Sudovest. Le truppe torneranno poi in Francia nelle prossime settimane.

(Red/Est)

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