Miliardi di armi dall’Italia all’Egitto

Due fregate, ma anche altre quattro navi e 20 pattugliatori, 24 caccia multiruolo Eurofighter e altrettanti aerei addestratori M346 per il maggiore contratto mai firmato dal dopoguerra

La vendita di armi all’Egitto è stata indicata da più parti come l’ostacolo più grande a una linea dura nei confronti del regime del generale Abdel Fattah al-Sisi, nella crisi seguita all’eccidio di Giulio Regeni e nella querelle per la detenzione dello studente Patrick Zaki.

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Due fregate multiruolo Fremm destinate alla Marina miliare italiana (la “Spartaco Schergat” e la “Emilio Bianchi”), ma anche altre quattro navi e 20 pattugliatori (che potrebbero essere costruiti nei cantieri egiziani), 24 caccia multiruolo Eurofighter e altrettanti aerei addestratori M346. Un contratto, un affare da 9miliardi di euro, il maggiore mai firmato dall’Italia dal dopoguerra.

Tutto ciò farebbe dellEgitto il principale acquirente di sistemi militari italiani. Lo scrive Giorgio Beretta per Osservatorio diritti.

I dettagli di questo accordo si trovano nella rivista specializzata Navy recognition.

In copertina da Wikipedia la Fregata italiana classe Fremm Luigi Rizzo.

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