Dossier/ La vaccinazione anti Covid 19 e la popolazione migrante

a cura di Saluteglobale.it*

Migrazione e salute sono universalmente riconosciute come profondamente intercorrelate. Le persone che migrano, in particolare i titolari di protezione umanitaria, i richiedenti asilo e i migranti senza documenti, spesso sperimentano un accesso inadeguato a servizi sanitari completi e di alta qualità.

Ad oltre un anno dal suo inizio, possiamo affermare che la pandemia di Covid 19 ha avuto un impatto sproporzionato sui più vulnerabili. Diversi studi mostrano come i migranti residenti nei paesi ad alto reddito siano ad alto rischio di contagio.

Più vulnerabili al Covid 19

L’emergenza Covid 19 ha esacerbato vulnerabilità preesistenti per migranti, richiedenti asilo e rifugiati, soprattutto a causa di alloggi sovraffollati e con poca ventilazione, che mettono maggior rischio di trasmissione virale; condizioni lavorative in contesti non sicuri per osservanza di misure di prevenzione, con contrattualità irregolare e impossibilità di svolgere il lavoro in formulazione smart working; limitata consapevolezza delle misure di prevenzione, riferibile alla mancanza di una strategia efficace di informazione per le comunità culturalmente e linguisticamente straniere.

Inoltre, per i migranti privi di documenti (definiti dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni come un/una non cittadino/a che entra o soggiorna in un paese senza la documentazione appropriata), è molto più elevata la probabilità di incontrare ostacoli nell’accesso alle cure, per isolamento sociale, paura di espulsione, mancanza di conoscenza del sistema socio-sanitario, nonché a rigidi requisiti burocratici.

Raggiungere la popolazione migrante per le vaccinazioni di routine rappresentava una sfida anche prima della pandemia, pertanto per ottenere risultati positivi è indispensabile riconoscere la priorità dell’attuazione di una campagna vaccinale inclusiva, che garantisca un’equa distribuzione dei vaccini contro il Covid 19.

Uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità mostra che pazienti stranieri (di nazionalità non italiana) hanno ricevuto una diagnosi tardiva, con maggiori probabilità di essere ospedalizzati e ricoverati in terapia intensiva e un aumentato rischio di decesso per coloro provenienti da paesi a basso indice di sviluppo umano. L’Indice di Sviluppo Umano (Hdi) è una misura sommaria dei risultati medi nelle dimensioni chiave dello sviluppo umano: una vita lunga e sana (aspettativa di vita), conoscenza (tasso di alfabetizzazione) e avere uno standard di vita dignitoso pil pro capite).

Nonostante tutto però, il Piano nazionale di vaccinazione Covid 19 non menziona esplicitamente i migranti. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) corre ai ripari specificando che ogni persona può essere vaccinata indipendentemente dal proprio status giuridico. Ciò è in linea con la Costituzione italiana che definisce il “Diritto alla Salute” come “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e [la Repubblica] garantisce cure gratuite agli indigenti”. Nonostante quindi il diritto ad essere vaccinati, l’attuale sistema di prenotazione è accessibile solo attraverso il Codice Fiscale, rendendo così difficoltoso l’accesso alla vaccinazione per i migranti privi di documenti o per i richiedenti asilo provvisti di codice “Stp” (Straniero Temporaneamente Presente).

La mancata menzione delle popolazioni migranti, ed in particolare di coloro che sono privi di documenti, nel piano di vaccinazione Covid 19 comporta inevitabilmente il fallimento della formulazione e dell’attuazione di interventi specifici per raggiungerli.

Cosa serve per una salute globale

Gli Stati dovrebbero garantire collettivamente un’attuazione coerente delle strategie, identificando le barriere e i comportamenti che influenzano la vaccinazione tra i migranti. Questi includono, tra gli altri, il miglioramento delle strategie di sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità volte soprattutto ai i soggetti meno abbienti, e la diffusione di informazioni affidabili sull’immunizzazione e sistemi di sorveglianza, che forniscono dati disaggregati. Il Consiglio d’Europa esorta ad adattare l’accesso ai servizi di vaccinazione alle esigenze delle persone più vulnerabili e con maggiore difficoltà ad accedere ai servizi, tra cui menziona i lavoratori migranti a basso reddito e le persone senza residenza o con status giuridico insicuro.

Poiché la salute dei migranti è una questione trasversale, l’ottenimento di risultati positivi dipende da una visione più ampia e da politiche intersettoriali che colleghino il settore sanitario con altre politiche pubbliche. Questo risulta fondamentale durante eventi di emergenza come la pandemia di Covid 19, non solo secondo una prospettiva etica per l’individuo, ma anche pragmaticamente per la società nel suo insieme, poiché “nessuno di noi sarà al sicuro finché non saremo tutti al sicuro”. Le strategie di salute pubblica inclusive sono fondamentali per contenere efficacemente le epidemie, poiché il rischio di una recrudescenza è altamente probabile quando gruppi specifici di persone o comunità sono esclusi dai programmi di vaccinazione nazionali.

A livello mondiale, la necessità di riconoscere e garantire il diritto alla salute per tutti non è mai stata più urgente. Come afferma l’Agenda Globale 2030, “nessuno sarà lasciato indietro”; i migranti, indipendentemente dal loro status giuridico, devono essere inclusi nelle strategie di salute pubblica, per abbracciare il diritto universale alla salute e l’obiettivo della copertura sanitaria universale, garantendo nel contempo che non siano esposti a difficoltà finanziarie o conseguenze legali. Non può esistere una salute pubblica senza la salute dei migranti.

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Saluteglobale.it è un’Associazione di Promozione Sociale impegnata nella promozione del diritto alla salute per tutti e nella promozione di tematiche di salute globale attraverso la ricerca, l’informazione e l’educazione, con un dialogo aperto verso e con la cittadinanza e tutti i professionisti interessati. L’impegno comune per una società equa e giusta ha spinto Saluteglobale.it a sviluppare un approccio cooperativo, dinamico e transdisciplinare, per costruire conoscenza sulla salute globale a diversi livelli – giovani, lavoratori e professionisti di ogni settore, rappresentanti delle istituzioni e la popolazione in generale.

Il presente dossier è basato su: Armocida B, Formenti B, Missoni E, D’Apice C, Marchese V, Calvi M, Castelli F, Ussai S. Challenges in the equitable access to COVID-19 vaccines for migrant populations in Europe. Lancet Reg Health Eur. 2021 Jul;6:100147. doi: 10.1016/j.lanepe.2021.100147. Epub 2021 Jun 5. PMID: 34124708; PMCID: PMC8179687.

In copertina Photo by Charles Deluvio on Unsplash, di seguito Photo by Mat Napo on Unsplash

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