Dossier/ L’intelligenza artificiale e la Pace

L’intelligenza artificiale può aiutare la Pace? Il dibattito intorno all’IA è sempre acceso e tende, molto spesso, a sottolinearne gli aspetti più negativi, legati in particolare a questioni collegate alla privacy, all’automatizzazione, alla perdita di autenticità.

In questo dossier, oltre a fissare alcuni punti fermi su cosa si intende per IA, su quali sono gli atti normativi a cui si sta lavorando, si riportano alcuni esempi (nazionali e internazionali) di come i sistemi informatici possano essere utili alla pace, alla sicurezza e anche al movimento pacifista.

L'esempio del bollettino pacifista 'Albert'

L’intelligenza artificiale può supportare la Pace e il movimento pacifista. A pensarlo è l’associazione Peacelink, che nell’ottobre 2024 ha creato ‘Albert’, un bollettino pacifista quotidiano nato con l’obiettivo di diffondere notizie e commenti critici contro la guerra e per la promozione della nonviolenza. Albert (in onore dello ‘scienziato pacifista’ Albert Einstein) raccoglie notizie, appuntamenti e riflessioni, ed è aggiornato in tempo reale grazie a ChatGPT. “ChatGPT – spiega Alessandro Marescotti di Peacelink – accelera la produzione di Albert  perché automatizza la scrittura, consente l’elaborazione rapida dei contenuti delle notizie pacifiste, agenzie stampa, comunicati e appuntamenti, trasformandoli in articoli chiari e leggibili. Inoltre, una volta inserite le informazioni, ChatGPT rielabora il testo, creando un bollettino completo in pochi minuti, pronto per la pubblicazione, la diffusione e aiuta a sintetizzare informazioni provenienti da varie fonti mantenendo un tono pacifista e nonviolento”.

ChatGPT, inoltre, può essere addestrata ai temi pacifisti attraverso il Fine-Tuning, un processo “attraverso il quale “addestriamo” ChatGPT per lavorare con obiettivi specifici, in questo caso, la creazione di contenuti per la pace. – continua Marescotti – Inserendo informazioni pacifiste (articoli, comunicati, dati delle agenzie stampa), ChatGPT viene affinato per produrre testi che supportano i movimenti contro la guerra e la nonviolenza. Quello che facciamo è dare all’IA degli input continui. Forniamo a ChatGPT comunicati pacifisti, articoli di giornale e dati sugli eventi per la pace.  In questo modo il sistema ha modo di memorizzare le informazioni, apprendere progressivamente le strutture linguistiche e i contenuti chiave legati alla promozione della pace”.

Prevenire le guerre con l'IA: il progetto della Normale di Pisa

La Scuola Normale Superiore ha lanciato un progetto di ricerca basato sull’IA che punta a creare un algoritmo per prevedere le guerre e capace di fornire le conoscenze utili ad anticiparle, captando una serie di segnali. Il progetto si serve di una forma di intelligenza artificiale che quantifica i rischi e, calcolando un Indice della pace aggiornato in modo costante, segnala dove sta nascendo o si sta aggravando l’instabilità.

Il progetto di ricerca sviluppato a Pisa, nel dottorato interuniversitario in Data Science della Scuola Normale Superiore parte infatti dal calcolo di un Indice della pace, basato sul Global Peace Index. “L’Indice si basa su piattaforme che permettono di monitorare tutti i giornali del mondo e di estrarre gli argomenti chiave. Mappare i fatti di violenza e gli episodi di conflittualità descritti dai media di un Paese, trasformandoli e aggregandoli in numeri, permette di quantificare il rischio”. Ha spiegato in un’intervista a Oltremare, il portale dell’Aics, Fosca Giannotti, docente di Intelligenza artificiale della Scuola e ricercatrice associata all’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (Isti) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

La fonte primaria del progetto è il Global Database of Events Location and Tone (Gdelt), una piattaforma supportata da Google che monitora i media internazionali. Il progetto permette l’analisi delle notizie su 162 Paesi. “Usando l’intelligenza artificiale – conclude Giannotti – si dimostra che l’attenzione dei media, il ‘sentiment’ e le dinamiche sociali descritte nelle notizie possono essere usati per svelare il profilo di un Paese da un punto di vista socio-economico, politico e militare”.

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