I consumi di pesce aumentano, così come la popolazione in vaste aree del Pianeta, la pesca illegale non si placa e i mari e gli oceani sono sovrasfruttati.
In questo dossier ripartiamo da due nostri approfondimenti sullo stato della pesca nel mondo e in Africa, per capire cosa è cambiato. Quanto le acque terrestri continuano ad essere sfruttate, quali leggi o accordi internazionali sono in campo per proteggere l’oceano, descritto dal Wwf, come una superpotenza planetaria. Una superpotenza sede di ecosistemi e di una vasta fauna selvatica, copre il 71% della superficie terrestre e sostiene la vita di miliardi di persone e che inoltre regola il nostro clima e produce metà dell’ossigeno che respiriamo e alimenta il ciclo dell’acqua.
*In copertina Photo by Paul Einerhand on Unsplash, di seguito due grafici pubblicati sul rapporto Fao “The State of World Fisheries and Aquaculture 2020”
Chi pesca e chi consuma di più
La Cina si conferma un importante produttore di pesce, fornendo il 35% della produzione ittica mondiale nel 2018. Cina esclusa, una quota significativa della produzione proviene poi dall’Asia (34%), seguito dalle Americhe (14%), Europa (10%), Africa (7%) e Oceania (1%).
La produzione totale di pesce ha visto importanti incrementi in tutti i continenti negli ultimi decenni, tranne in Europa (che ha visto una graduale diminuzione dalla fine degli anni ’80, ma che è comunque in ripresa negli ultimi anni) e nelle Americhe (con diversi alti e bassi dal picco di metà degli anni ’90, principalmente a causa delle fluttuazioni nella catture di acciughe), mentre è quasi raddoppiata negli ultimi 20 anni in Africa e Asia.
Il consumo globale di pesce alimentare è aumentato di un tasso medio annuo del 3,1% dal 1961 al 2017, mentre nello stesso periodo la popolazione mondiale è cresciuta dell’1,6%. Il consumo di pesce è aumentato più di quello di tutti gli altri animali alimenti proteici (carne, latticini, latte, ecc.), che è aumentato del 2,1% all’anno. In base ai dati FAO, il consumo mondiale di pesce pro capite ha stabilito un nuovo record nel 2018, raggiungendo la soglia dei 20,5 kg pro capite l’anno.
Nei paesi sviluppati, il consumo di pesce è aumentato da 17,4 kg pro capite nel 1961 per raggiungere il picco di 26,4 kg pro capite nel 2007, e successivamente è diminuito gradualmente fino a raggiungere i 24,4 kg nel 2017. Nei paesi in via di sviluppo, il consumo di pesce è notevolmente aumentato da 5,2 kg pro capite nel 1961 a 19,4 kg nel 2017, per un tasso medio annuo del 2,4%. Tra questi, i paesi meno sviluppati hanno aumentato il loro consumo da 6,1 kg nel 1961 a 12,6 kg nel 2017, ad un tasso medio annuo dell’1,3%.
A livello globale, il pesce ha fornito più di 3,3miliardi di persone con il 20% del loro apporto medio pro capite di proteine animali, raggiungendo il 50% o più in paesi come come Bangladesh, Cambogia, Gambia, Ghana, Indonesia, Sierra Leone, Sri Lanka e molti altri piccoli Stati insulari in via di sviluppo (Sids). Secondo la Fao, il consumo globale pro capite di pesce salirà a 21,5 kg entro il 2030, con un rallentamento del tasso di crescita medio annuo vicino allo 0,4%. Rallentamento che secondo la Fao sarà causato principalmente dall’incremento demografico in Africa.
Pesca in espansione
Oltre un terzo degli stock ittici di tutto il mondo viene sovrasfruttato. Secondo il rapporto pubblicato dalla Fao “The State of World Fisheries and Aquaculture 2020” il problema è destinato ad aggravarsi negli anni che verranno.
La Fao stima che la produzione globale di pesce abbia raggiunto circa 179milioni di tonnellate nel 2018, con un valore stimato in 401 miliardi di dollari, di cui 82 milioni di tonnellate, per un valore di 250 miliardi di dollari, provenivano dalla produzione dell’acquacoltura. 156milioni di tonnellate erano destinate al consumo umano (ovvero una fornitura annua stimata di 20,5 kg pro capite) mentre i restanti 22milioni di tonnellate erano destinati per usi non alimentari, principalmente per produrre farina di pesce e olio di pesce.
La produzione globale di pesca di cattura nel 2018 ha raggiunto il record di 96,4 milioni di tonnellate, un aumento del 5,4% rispetto alla media dei tre anni precedenti. L’aumento è stato principalmente guidato dalla pesca di cattura marina, dove la produzione è aumentata da 81,2milioni tonnellate nel 2017 a 84,4milioni di tonnellate nel 2018. Cifra imponente ma comunque al di sotto del massimo storico di 86,4 milioni di tonnellate del 1996. In ogni caso rapporto, come chiarisce la FAO, si basa sulle informazioni raccolte prima dell’epidemia di COVID-19, che ha portato a un declino dell’attività di pesca globale a seguito di restrizioni e carenze di manodopera a causa dell’emergenza sanitaria.