Dossier/ Verso le europee: il Consiglio Ue

a cura di Alice Pistolesi

Prosegue con un approfondimento sul Consiglio Europeo il ciclo di dossier realizzati  dalla redazione dell’Atlante delle guerre in vista delle elezione europee di domenica 26 maggio. La storia tribolata di una delle sette Istituzioni europee, il suo funzionamento, la composizione e l’uomo forte del momento.

Qui le precedenti uscite:

Il Parlamento Europeo

La commissione Europea

I ruoli

Il Consiglio europeo è una delle sette istituzioni dell’Unione Europea ma non è uno degli organi legislativi. Per questo non negozia né adotta le norme. Il suo ruolo principale è quello di stabilire le priorità e gli orientamenti politici generali dell’Unione, definendone l’agenda politica. Tradizionalmente questo avviene con l’adozione di conclusioni nel corso delle riunioni del Consiglio europeo. Le conclusioni del Consiglio europeo possono inoltre fissare i termini entro i quali giungere ad un accordo in merito a un determinato punto o presentare proposte legislative.

Nel corso degli anni il Consiglio europeo ha poi adottato un’agenda strategica di aree prioritarie che necessitano l’intervento e l’attenzione dell’Unione a più lungo termine. Definisce la politica comune estera e di sicurezza dell’Unione, tenendo conto degli interessi strategici e delle implicazioni per la difesa e nomina ed elegge i candidati a determinati ruoli di alto profilo a livello dell’Ue, tra cui la Bce e la Commissione.

Su ciascuna questione il Consiglio europeo può chiedere alla Commissione europea di presentare una proposta in merito. Il Consiglio è un organo decisionale essenziale per l’Ue. Negozia e adotta gli atti legislativi, nella maggior parte dei casi insieme al Parlamento europeo, con la procedura della codecisione. Questa modalità è utilizzata per i settori in cui l’Unione ha una competenza esclusiva o concorrente con gli Stati membri.

Il Consiglio è poi responsabile del coordinamento delle politiche degli Stati membri in ambiti specifici, come ad esempio per le politiche economiche e di bilancio e per la politica estera e di sicurezza comune dell’Ue. Tra le altre cose, poi, il Consiglio fornisce alla Commissione il mandato per negoziare a nome dell’Ue accordi con paesi terzi e organizzazioni internazionali. Gli accordi possono riguardare settori come il commercio, la cooperazione e lo sviluppo, o ambiti più ristretti, come tessili, la pesca, dogane, trasporti, scienza, tecnologia, ecc. Adotta inoltre il bilancio dell’Ue insieme al Parlamento europeo.

Nodo migrazione

La migrazione è stato uno degli argomenti trattati nel consiglio d’Europa del 13 e 14 dicembre 2018. Nel documento pubblicato sul sito della Camera dei Deputati, il Consiglio europeo si era detto soddisfatto dell’approccio globale alla migrazione, che ha combinato “un controllo più efficace delle frontiere esterne dell’UE, il rafforzamento dell’azione esterna e la dimensione interna”.

“Il Consiglio europeo – si legge – ha constatato che il numero di attraversamenti illegali delle frontiere riscontrati è stato ridotto ai livelli precedenti alla crisi e che tale andamento discendente persiste. Ciò è dovuto, secondo il Consiglio europeo, alla politica migratoria esterna dell’Unione e dei suoi Stati membri, che si fonda in particolare sul controllo delle frontiere esterne, la lotta contro i trafficanti e la cooperazione con i paesi di origine e di transito, che negli ultimi mesi è stata intensificata”.

Una politica di contenimento tutta da premiare, quindi. “A giudizio del Consiglio europeo, tale politica dovrebbe essere portata avanti, ulteriormente sviluppata e pienamente attuata ed è opportuno continuare a sorvegliare tutte le rotte esistenti ed emergenti, soprattutto in considerazione del recente aumento dei flussi sulle rotte del Mediterraneo occidentale e orientale.” Per affrontare questo e altri temi, un appuntamento del Consiglio Europeo giudicato importante dagli osservatori è quello del 9 maggio 2019, nel giorno della festa d’Europa.

In quell’occasione Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo ha annunciato che chiederà di adottare la Dichiarazione di Sibiu, in Romania. La Dichiarazione di Sibiu sarà l’agenda “strategica” dell’Ue per il periodo 2019-2024.

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