Dossier/ Verso le europee: Le alleanze politiche

a cura di Alice Pistolesi

Quali sono i principali schieramenti politici che hanno rappresentato finora l’Europa e quali saranno invece i protagonisti del prossimo ciclo? Con quali programmi e capisaldi?

Nel corso di questo dossier, che si inserisce, in un ciclo di approfondimenti sulle istituzioni in vista delle elezioni del 26 maggio 2019, verranno passati in rassegna alcuni tra i principali partiti europei, con un breve approfondimento su cosa unisce due dei più discussi leader.

Qui le precedenti uscite:

Il Parlamento Europeo

La commissione Europea

Il Consiglio Europeo

Verso sinistra

In Europa i partiti della destra estrema sono divisi  in gruppi parlamentari differenti. Secondo gli osservatori questa divisione è data da una serie di fattori. Il primo è l’atteggiamento nei confronti della Russia.

Per i partiti dell’Europa orientale e settentrionale, la Russia costituisce una minaccia che va contenuta in modo determinato, mentre per quelli dell’Europa meridionale, il Paese di Putin rappresenta un punto di riferimento e un potenziale alleato.

Un altro punto spinoso sono regole di bilancio europee, che secondo i partiti del Nord devono essere rispettate, mentre i partiti del Sud le vorrebbero invece cancellare.

Due gruppi che rappresentano le istanze di Ultra nazionalisti ed euroscettici sono l’Enf (Europe of Nations and Freedom) da una parte e l’Efdd (Europe of Freedom and Direct Democracy) dall’altra.

L’Europa delle Nazioni e della Libertà è un gruppo politico che fa parte dell’estrema destra, fondato nel 2015 da alcuni partiti nazionalisti, fortemente euroscettici, che precedentemente facevano parte dell’Alleanza Europea per la Libertà.

Due richieste della formazione sono l’uscita di ogni Paese dall’Euro e la revisione dei trattati sull’immigrazione. Tra gli appartenenti al gruppo, al momento della fondazione, trovavamo il francese Front National (Fn) di Marine Le Pen, l’olandese Partito per la Libertà (Pvv) di Geert Wilders e la Lega Nord di Matteo Salvini.

Ad oggi Europa delle Nazioni e della Libertà è formato da 40 membri provenienti da 9 Paesi diversi: Austria, Belgio, Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia e Romania

L’Europa della Libertà e della Democrazia Diretta è un gruppo politico nato da Europa della Libertà e della Democrazia (Efd) ed è formato da partiti che si oppongono al centralismo burocratico dell’Unione europea. Fino al 2014 la Lega Nord faceva parte di questa formazione. Il 28 marzo di quell’anno però decise di entrare nel gruppo guidato da Marine le Pen. Mossa che creò un grande caos politico all’interno della formazione.

Per restare in Italia, però, nello stesso anno il Movimento 5 Stelle (M5S) dopo il fallimento della trattativa con Verdi Europei e l’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa, è entrato nel gruppo.

Ad oggi fanno parte del gruppo formazioni politiche appartenenti a sette Paesi: Regno Uniti, Italia, Svezia, Lituania, Polonia, Germania, Repubblica Ceca, Svezia.

Verso sinistra

Volgiamo uno sguardo alla sinistra europea. Il secondo gruppo più rappresentativo del Parlamento uscente era il Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici (S&D).

All’interno del gruppo S&D troviamo i partiti del PSE, ovvero il partito socialista europeo che comprende il partito socialista portoghese e quello spagnolo, il Partito democratico italiano, l’Spd in Germania e i laburisti britannici, più alcune formazioni politiche progressiste che formalmente non fanno parte del Pse.

Uno dei capisaldi della formazione è il cosiddetto ‘nuovo patto sociale’ che tenga conto della lotta ai cambiamenti climatici. Sul tema immigrazione la formazione tenta un bilanciamento tra l’esigenza di difesa dei confini con la necessità di garantire un’efficace integrazione.

Più a sinistra c’è il Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea GUE/NGL, presieduto dal 2012 dalla tedesca Gabriele Zimmer, appartenente al partito Die Linke.

Uguaglianza, solidarietà internazionale e sostenibilità sono i cavalli di battaglia del gruppo, che punta alla costruzione di un’Europa che si descrive femminista, dalla parte dei lavoratori, della pace, dei diritti umani e dell’ambiente.

Per rimanere in tema ambientale c’è poi il gruppo dei Verdi, che hanno come obiettivo fondamentale la convivenza tra ecologia ed economia: una priorità per creare posti di lavoro e rispettare l’ambiente.

Infine troviamo la formazione Alde, l’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa. Al suo interno troviamo ad esempio +Europa in Italia e La République En Marche, ovvero la formazione politica di Emmanuel Macron.

Complicato definire il programma in poche parole. Ritroviamo infatti nel programma la lotta ai cambiamenti climatici, ma anche il potenziamento del mercato interno per diventare più competitivi rispetto ai nuovi “imperi” come Cina e India, la necessità di proteggersi dalla Russia creando un pilastro europeo di difesa all’interno della Nato.

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