Oxfam all’ONU: nel 2022 guadagni record per aziende armi

Ieri al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite questa confederazione internazionale di ONG ha ricordato che mentre la fame uccide 9.000 persone al giorno nei Paesi in guerra, l’anno scorso sono stati esportati armamenti per 85 milioni di dollari

“La spesa militare globale (incluso il commercio di armi) nel 2022 ha toccato la cifra record di 2.200 miliardi di dollari, sufficienti a coprire oltre 42 volte gli aiuti richiesti dalle Nazioni Unite per fronteggiare le più gravi crisi umanitarie nel mondo (pari a 51,7 miliardi di dollari) e 11 volte l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo globale (pari a 206 miliardi di dollari)”. È quanto ha denunciato ieri lanciato da Oxfam, la confederazione internazionale di organizzazioni non profit che dal 1942 si dedicano in 87 nazioni del mondo alla riduzione della povertà globale, attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo, in occasione della riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che fino ad oggi discuterà di strategie utili a garantire la sicurezza dei civili nei Paesi in guerra.

Al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ieri Oxfam ha ricordato che “ogni giorno 9.000 persone sono morte per fame a causa principalmente degli effetti prodotti dai conflitti in corso”. Mentre, secondo le stime da loro riportate, dal 2018 al 2022 la sola spesa mondiale per l’importazione di armi è stata in media pari a 112 miliardi di dollari all’anno. I primi cinque Paesi al mondo per export di armi sono Stati Uniti, Russia, Francia, Cina e Germania. Questi, da soli, “sono responsabili dei tre quarti del commercio globale e secondo le stime hanno complessivamente guadagnato 85 miliardi di dollari all’anno negli ultimi 4 anni. L’Italia non è stata da meno, attestandosi sesta tra i grandi esportatori, con il 3,8% del commercio mondiale nello stesso periodo, alle spalle della Germania responsabile del 4,2% delle esportazioni globali”.

Le esportazioni globali dei principali sistemi d’arma convenzionali nei quattro anni presi in esame da Oxfam sono aumentati del 4,8% rispetto al decennio precedente, “mentre nel 2022 quasi 48.000 civili sono stati uccisi a causa dei conflitti armati, che sono arrivati a causare lo sfollamento forzato di quasi 90 milioni di persone nel mondo”. Solo l’anno scorso “i conflitti in corso nel mondo sono stati un fattore fondamentale che ha portato alla fame estrema 117 milioni di persone in 19 Paesi. Intere popolazioni – continua ancora Oxfam – che spesso vivono nelle nazioni più povere e vulnerabili del pianeta, si ritrovano minacciate dalla guerra che si aggiunge alla crisi climatica e alla recessione economica”.

All’ONU, la confederazione internazionale di ONG, ricorda la situazione in Africa: nell’area subsahariana “l’anno scorso i governi hanno speso 19 miliardi di dollari per le forze armate, mentre per sostenere l’agricoltura si è tornati ai livelli di oltre 20 anni fa. Solo 38 su 54 Paesi africani hanno rispettato l’impegno preso nella Conferenza di Malabo nel 2014 di investire almeno il 10% del proprio bilancio nazionale in agricoltura”. Un caso su tutti, quello del Sud Sudan, una delle tante nazioni di quel continente attraversate da conflitti: “Spesa militare aumentata l’anno scorso di oltre il 50% rispetto al 2021, mentre 7,7 milioni di persone (il 63% della popolazione) si trovano oggi sull’orlo della carestia. Ciò ha causato l’aumento esponenziale dei matrimoni infantili, impedendo a bambini e ragazzi di studiare, avere un futuro degno di questo nome”. Mentre “è sempre più difficile portare aiuti alla popolazione a causa degli scontri, con l’accesso al cibo che viene usato come arma per ottenere vantaggi politici dalle parti in conflitto”.

“Paradossalmente quattro dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza sono in cima alla vendita globale di armi che alimentano guerre in tutto il mondo”, ha dichiarato in merito Francesco Petrelli, policy advisor di Oxfam Italia sulla sicurezza alimentare. “Le grandi potenze mondiali, riunite al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dovrebbero anteporre la pace al profitto, l’accesso al cibo alla fornitura di armi. Ne saranno in grado?”, si Petrelli. “Come più volte ha ricordato Papa Francesco ‘viviamo in una terza guerra mondiale combattuta a pezzi’. Una spirale di violenza e disumanità che deve essere interrotta prima che per molti sia troppo tardi”, ha concluso il responsabile delle politiche sulla sicurezza alimentare dell’ONG italiana, una delle 18 parte della confederazione Oxfam. 

(Red/Est/ADP)

Nell’immagine in copertina, bambini africani attendono in fila una razione di cibo © PreciousPhotos/Shutterstock.com

 

 

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