Parole come pietre

Nelle ultime ore le esternazioni di Trump ed Erdoğan dimostrano qualcosa in più di uno scivolone verbale. E finiscono a mettere sullo stesso piano i due leader politici cui si deve, direttamente o indirettamente, l’invasione turca del Rojava curdo

C’è stato un accordo tra Donald Trump e Recep Tayyip Erdoğan perché, col ritiro delle truppe Usa, la Turchia potesse finalmente aver ragione dei curdi siriani e dell’esempio di amministrazione del Rojava? Non ci sono elementi per affermarlo con certezza ma le parole di Trump in queste ore vanno in quella direzione se il presidente americano, parlando oggi con i giornalisti alla Casa Bianca, ha affermato che il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) sarebbe addirittura una minaccia terroristica più grande di quella rappresentata dall’autoproclamato Stato islamico.

“Ora il PKK, che fa parte dei curdi come sapete, è probabilmente una minaccia terroristica in molti modi maggiore rispetto all’ISIS”, ha detto riferendosi al partito diretto per anni da Ocalan. “Non mi lascerò coinvolgere – riporta Aljazeera – in una guerra tra Turchia e Siria, soprattutto quando, se guardi i curdi, e lo dico ancora con grande rispetto, non sono angeli”. Con grande rispetto ma… non sono angeli. Parole come pietre che equiparano la lotta di resistenza all’invasione curda a un’operazione targata Pkk che ne è semmai solo una componente (strenua oppositrice al Califfato di Al Bagdadi).

E parole come pietre sono anche quelle pronunciate da Recep Tayyip Erdoğan al suo ritorno da una visita in Arabia Saudita. Gli è stato chiesto se sia possibile un sistema presidenziale esecutivo che mantenga la struttura unitaria dello Stato. La risposta? “Esistono già esempi nel mondo. Puoi vederlo guardando la Germania di Hitler”, riporta il Guardian citando i media turchi.

Un funzionario turco ha cercato di chiarire l’osservazione di Erdoğan. “Esistono esempi positivi e negativi di sistemi presidenziali e l’importante è mettere in atto controlli e bilanci… la Germania nazista, priva di adeguate disposizioni istituzionali, era ovviamente uno degli esempi più vergognosi della storia.” Parole come pietre e aggiustamenti diplomatici di rincalzo. Che non ridimensionano né le parole né le pietre. Di Donald Trump e di Recep Tayyip Erdoğan.

(Red/Em.Gio.)

 

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