Aumentano gli incidenti provocati da mine antipersona in quegli Stati che non hanno aderito al Trattato di messa al bando (Trattato di Ottawa), firmato ad oggi dall’80% dei Paesi del Mondo.
A denunciarlo la Campagna Mine. Ad utilizzare questo tipo di armi sono il Myanmar, la Korea del Nord e la Siria, oltre ai i gruppi armati non statali in Afghanistan, Colombia, Iraq, Libia, Myanmar, Pakistan, Siria, Ucraina, Yemen, e Nigeria.
Il Landmine Monitor 2016, il rapporto annuale curato dalla International Campaign to Ban Landmine (ICBL) riporta che i conflitti armati in Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Ucraina e Yemen hanno creato un aumento delle persone uccise e ferite nel 2015 da mine antipersona, ordigni esplosivi improvvisati e residui bellici esplosivi (ERW).
Sono stati 6.461 gli incidenti registrati nel 2015, il 75% rispetto al 2014
A farne le spese sono stati principalmente i bambini che rappresentano il 38% di tutti gli incidenti
Intanto continuano le bonifiche dei territori negli stati tappezzati da mine. Nel 2015 sono stati bonificati 171 km quadrati in 60 paesi di cui 36 membri del Trattato di Ottawa. I paesi più impegnati nella bonifica nel 2015 sono stati: Afghanistan, Cambogia e Croazia.
Violazioni in corso invece per l’Ucraina per aver mancato la scadenza fissata per il 1 giugno 2016 per la bonifica nei suoi territori minati senza aver richiesto una proroga. Il paese, con Bielorussia e Grecia, era già in violazione del Trattato per non aver completato nei tempi.
Secondo il Monitor 2016 oggi solo 11 paesi vengono considerati come potenziali produttori di mine antipersona e solo 4 sembrano essere coinvolti in attività di produzione: India, Myanmar, Pakistan e Corea del Sud.
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