Al via il muro tra Polonia e Bielorussia

Verrà costruito in 4 segmenti che si andranno a unire in due sezioni lunghe 100 e 80 km. Proteste degli attivisti locali

di Valentina Ochner

A partire dal 25 gennaio scorso sono iniziati i lavori di costruzione dell’annunciato  un muro sul confine con la Bielorussia che deve andare a sostituire la recinzione attualmente presente per arginare il flusso migratorio verso la Polonia. Nell’ottobre scorso il Governo polacco aveva annunciato la costruzione del muro e il progetto era stato poi confermato lo scorso 4 gennaio durante la conferenza stampa dove sono intervenuti Wioleta Gorzkowska, a capo della Guardia di Frontiera, e Mariusz Kaminski, primo ministro polacco (nell’immagine a dx).

Il progetto coinvolge diverse società: Polimex-Mostostal SA, Mostostal Siedlce Spółka z oo e Węglokos SA si occuperanno della costruzione delle campate in acciaio alte 5 metri, mentre Budimex, Unibep S.A. e Budrex sp.z o.o. hanno ricevuto l’appalto per i lavori da parte della Guardia di Frontiera. Per minimizzare i tempi il muro verrà costruito in 4 segmenti che si andranno a unire a due a due in due sezioni lunghe 100 e 80 km. L’inizio dei lavori ha anche scatenato le proteste degli attivisti locali che si sono riuniti il 26 gennaio davanti al comune di Hajnowka, che si trova a circa 10 km dal confine bielorusso.

Wioleta Gorzkowska ha affermato che la costruzione del muro è assolutamente necessaria e urgente, visti i dati dei tentativi di attraversamento del confine. Infatti, già dal 2 settembre 2021 il governo aveva dichiarato lo stato di emergenza per una fascia di circa 3 km, nella quale è stato negato l’ingresso a giornalisti e aiuti umanitari, a discrezione della Guardia di Frontiera. A inizio gennaio anche Medici Senza Frontiere ha annunciato in una nota di essersi ritirata dal Paese dopo aver ricevuto numerosi divieti di accesso all’aera da parte della Guardia di Frontiera. I tentativi di entrare in Unione Europea dal confine polacco-bielorusso sono aumentati vertiginosamente a giugno 2021. Il numero totale di tentativi illegali di attraversare il confine Est dell’Europa è passato da 677 nel 2020 a 7915 nel 2021 (Frontex). Va specificato che il numero di tentativi non è indicativo del numero di persone presenti lungo quel confine, dal momento che ogni persona potrebbe aver provato ad entrare più volte.

Secondo, diverse fonti (vedi qui BBC),  questo incremento potrebbe essere stato causato volontariamente dal governo di Minsk per fare pressione sull’Unione Europea in seguito alle sanzioni che gli sono state imposte. Il presidente Lukashenko ha affermato la possibilità che i migranti siano stati aiutati a raggiungere il confine polacco. Infatti, molti di loro, provenienti principalmente da Iraq, Afghanistan e Siria, avrebbero raggiunto Minsk per via aerea con visti falsi. Pare che il governo bielorusso abbia orchestrato una rete di agenzie turistiche, compagnie aeree e contrabbandieri per permettere a queste persone di raggiungere il confine al fine di fare pressione sull’Europa.

In copertina la frontiera tra i due Stati (sezione)

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