Profughi, il blocco franco-tedesco

di Tommaso Andreatta

Serve un sistema di asilo europeo. Lo dicono a giorni alterni i leader dei vari Paesi dell’Ue. L’emergenza profughi è sempre più emergenza. Al Parlamento europero Elly Schlein (Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici) è nel gruppo di chi più si è impegnato per coinvolgere tutti gli attori nella soluzione del problema.

A parole sia Germania che Francia sembrano tese a spingere sulla riforma di Dublino. Ma nei fatti? Emmanuel Macron e Angela Merkel dicono di voler riscrivere le regole di Schengen.

Il leader francese – descritto nelle scorse settimane come un super europeista – ha fatto fughe in avanti in materia di campi per profughi in terra africana e in materia di grande industria: azioni politiche, le sue, in difesa degli interessi nazionali.

E adesso «puntano a un sistema più elastico che permetta agli Stati di blindare i propri confini senza troppi vincoli “in caso di crisi migratoria”. Con tanti saluti alla libertà di circolazione, uno dei quattro pilastri su cui si regge l’Unione europea» scrive La Stampa.

E ora, tra Francia e Italia, rischiano di nascere nuovi dissidi dopo quelli sulla questione libica e sui cantieri navali di Saint Nazaire.

In sostanza Macron vorrebbe evitare che l’Italia venisse usata come un corridoio per permettere ai migranti di salire al Nord. «Serve cooperazione con i Paesi vicini che oggi, è bene dirlo, sono inadempienti». E ancora: «Circa la metà delle persone che chiedono asilo in Francia ha già visto respingere la propria domanda in un Paese europeo vicino. Ciò è frutto di una disfunzione che abbiamo in Europa e a cui bisogna porre rimedio».

Marco Bresolin cita i dati dell’analisi di rischio 2017 di Frontex: «La Francia è stata colpita da un crescente numero di migranti arrivati dall’Italia attraverso movimenti secondari».

Il rapporto, che incrocia le richieste d’asilo con i database di Eurodac, parla di 11 mila attraversamenti illegali nel 2016, pari a «un incremento del 156% rispetto all’anno precedente».

Insomma la Francia, appoggiata dalla Germania, ma anche da gran parte dei Paesi Ue (fra cui quelli che hanno chiuso i porti ai migranti) dicono che le regole di Schengen debbano essere cambiate. E non si parla di redistribuire le persone in fuga, come chiederebbe invece, ad esempio, l’europerlamentare italiana Elly Schlein.

«Il tempo a disposizione non è molto perché a novembre scade l’ultima proroga concessa dalla Commissione ad Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia (che non fa parte dell’Ue ma è nell’area Schengen) per consentire i controlli ai confini».

«A novembre un’ulteriore proroga non sarà più possibile. A meno che non si cambino le regole. Da qui l’iniziativa franco-tedesca (…) Ora però Macron vuole poter chiudere i propri confini per frenare i movimenti secondari dall’Italia: “Con la Germania vogliamo che il sistema Schengen sia modificato per permettere di ristabilire i controlli in caso di crisi migratoria”. Ventimiglia e il Fréjus rischiano di rimanere blindate a lungo».

 

foto tratta da http://www.belfasttelegraph.co.uk/news/world-news/macron-and-merkel-pledge-to-work-on-road-map-of-reforms-for-eu-35717244.html

http://www.lastampa.it/2017/07/29/esteri/macron-piano-con-la-merkel-per-riscrivere-schengen-S0nChvuEscUErIUk2XliXN/pagina.html

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