Resq, la nave della società civile

Sarà presto in mare la seconda imbarcazione italiana impegnata nel salvataggio delle persone che tentano la traversata nel Mediterraneo

Sarà presto in mare ResQ-People saving people, la seconda nave italiana impegnata nel salvataggio delle persone che tentano la traversata nel Mediterraneo.

L’iniziativa presentata ieri e alla quale partecipa anche l’associazione 46° Parallelo, parte da un piccolo gruppo di amici, professionisti di varia natura che, stanchi di vedere morire migliaia di migranti nel tentativo disperato di attraversare il Mediterraneo, cercando per sé e per i propri figli un domani migliore, hanno deciso di rompere il muro dell’indifferenza e provare a mettersi in gioco, con un solo obiettivo chiaro: restare umani.

“Il Mediterraneo – si legge nel manifesto di Resq – per secoli culla di civiltà e patrimonio di culture e di visioni, oggi è diventato cimitero di uomini alla ricerca di un futuro migliore. Noi vogliamo bloccare queste stragi che, ormai nell’indifferenza, continuano inesorabilmente ad avvenire nel nostro mare. Vogliamo salvare la vita di ogni uomo, donna, bambino a prescindere dalla nazionalità, dalla religione e dai motivi che li spingono a migrare. Vogliamo ribadire l’obbligo morale di rispettare la vita. Per fare questo, vogliamo mettere una nave in mare”.

Resq vuole essere lo specchio dell’Italia che non si arrende, come recita ancora il Manifesto: ”Vogliamo che la nostra nave e l’azione di salvataggio rispondano unicamente alle Leggi del Mare e al Diritto Internazionale, secondo i principi imprescindibili e non negoziabili di umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità. Vogliamo che batta bandiera italiana. Vogliamo che diventi emblema di accoglienza, riparo, salvezza. In realtà in maniera simbolica vorremmo poter esporre le 196 insegne dei rispettivi Stati riconosciuti, oppure una sola, quella della Pace. La bandiera italiana rappresenta la società civile a cui questo progetto appartiene”.

Il progetto Resq sarà impegnato in mare con un team di professionisti e volontari per prestare soccorso e raccogliere testimonianze su quanto accade a poche miglia dalle nostre coste, è prevista una nave da 40 metri – con 10 persone di equipaggio, e 9 tra medici ed infermieri, soccorritori, mediatori, giornalisti e fotografi. Inoltre, due gommoni veloci per assicurare gli avvicinamenti alle imbarcazioni in difficoltà ed il salvataggio dei passeggeri.

A terra, infatti, la missione di Resq prosegue. Per informare, costantemente, l’opinione pubblica attraverso i media, le scuole ed incontri pubblici.

Il progetto intende contribuire fortemente a creare una società più consapevole, rispettosa dei Diritti Umani ed accogliente.

Per sostenere Resq: www.resq.it/#dona

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