Russia: chi parla è una spia

L’apertura del primo caso per un illecito amministrativo contro la persona fisica di Stepan Petrov, attivista per i diritti umani, , mostra tutte le implicazioni della nuova legge contro gli “agenti stranieri”

di Ambra Visentin

A un mese dall’assegnazione del premio Nobel al giornalista Dmitry Muratov la libertà di parola in Russia subisce un ulteriore duro colpo. L’apertura del primo caso per un illecito amministrativo contro la persona fisica di Stepan Petrov, attivista per i diritti umani e direttore di “Yakutia – La nostra opinione”, mostra una volta per tutte le implicazioni della riformata legge contro gli “agenti stranieri”, una tela di ragno, dalla quale il libero pensiero non può più districarsi. Nata nel 2012 allo scopo di individuare le organizzazioni senza scopo di lucro che ricevevano finanziamenti dall’estero, nel 2017 la lista degli agenti stranieri è andata ad inglobare i mezzi d’informazione, fino a raggiungere, dal 2020, anche le persone fisiche. La lista dei “requisiti d’ammissione al club delle penne ribelli” è molto lunga e dai confini fluidi. Per evitare l’inclusione nel registro non basta non ricevere finanziamenti e/o attività di supporto stranieri diretti per la propria attività ma occorre altresì assicurarsi che il finanziatore russo (persona giuridica) non abbia ricevuto a sua volta denaro o aiuti dall’estero.

Ella Pamfilova, capo della ZIK (Commissione elettorale centrale), ha dichiarato lo scorso 4 ottobre di voler intraprendere azioni legali contro gli autori che “diffondono deliberatamente e continuano a diffondere bugie e calunnie sulle elezioni”, rammaricandosi pubblicamente di non aver mai seguito questa pratica fino ad ora. Una dichiarazione che sugella la caccia alle streghe, intensificatasi a partire dal periodo pre-elezioni e che da allora non si è più arrestata. Ma cosa significa diventare agente straniero per la persona fisica e in cosa consiste la recente revisione? L’art.25.1 della legge sui mezzi d’informazione di massa stabilisce che, entro un mese dal riconoscimento di una persona fisica come agente straniero, questa è obbligata a crearsi un alter ego giuridico e a farlo registrare a sua volta come agente straniero. Inoltre è tenuta a presentare rendiconti finanziari sulle proprie entrate e uscite, nonché a contrassegnare ogni proprio messaggio e commento nei social network a caratteri maiuscoli. La legge sugli agenti stranieri è un terreno alquanto scivoloso e il rischio di passare dall’illecito amministrativo a quello penale è costantemente presente. In caso di errori nei rendiconti, ad esempio, si può incorrere in sanzioni fino ai 4250 dollari o nella reclusione da 2 a 5 anni.

La revisione, approvata ad inizio ottobre, consiste nell’integrazione dell’elenco, redatto in 60 punti dal FSB (Servizio federale per la sicurezza) e contenente le informazioni in ambito strategico-militare, tecnico-militare e aero-spaziale, la cui raccolta e non già diffusione rappresenta ragione sufficiente di inclusione, tramite auto-dichiarazione volontaria, nel “libro nero” degli agenti stranieri. Si tratta, tra le altre cose, di “informazioni sulla valutazione e previsioni dell’evoluzione della situazione militare-politica, strategica (operativa)…”, nonché di “informazioni sui problemi che frenano lo sviluppo di Roscosmos” (Agenzia spaziale russa).

Se è vero che questa legge ufficialmente non sembra vada ad intrecciarsi con quella sull’alto tradimento o sullo spionaggio, resta vivo il fantasma del processo penale per alto tradimento intentato a Svetlana Davydova, accusata di aver chiamato l’ambasciata ucraina in Russia per avvertire che i soldati si sarebbero diretti in Ucraina orientale. Le informazioni sarebbero state raccolte ascoltando la conversazione di un soldato in autobus. Il procedimento è stato archiviato per mancanza di prove. Il 14 ottobre è stato avviato il procedimento per illecito amministrativo contro Stepan Petrov, ai sensi dell’articolo 19.34.1 (violazione della procedura per le attività di un mass media straniero che svolge le funzioni di un agente straniero e/o un’entità legale russa da esso stabilita, che svolge le funzioni di un agente straniero). Le accuse non sono ancora note. Un altro protocollo è stato redatto contro l’attivista per i diritti umani Lev Ponomarev, riconosciuto anche lui come agente straniero. Questi sono i primi casi noti di procedimenti giudiziari ai sensi di un tale articolo.

Galina Arapova, avvocato difensore nelle cause contro i media segnala la difficile interpretazione, anche da parte di giuristi, dei requisiti stabiliti dalla legislazione sugli agenti stranieri. “Questa legge è un’arma creata per far fuoco (…) I primi casi amministrativi sono una specie di colpo di avvertimento per giornalisti, media e tutti i cittadini russi”. L’obiettivo, che va delineandosi a tratti sempre più marcati, è quello di impedire alle persone, ai cittadini, di parlare apertamente, bloccare la libera circolazione delle informazioni ed assicurarsi che non ci siano più dichiarazioni critiche nei confronti delle autorità.

In copertina la spia più famosa del pianeta: Sean Connery nel  1971 mentre gira Diamonds are Forever.

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